Medici di base che scarseggiano, tanti territori scoperti e una grande fetta di sardi che è costretta o a non curarsi o a raggiungere i grandi centri anche per una semplice visita di controllo. In Sardegna la sanità fa ancora acqua da quasi tutte le parti e l’assessore regionale Carlo Doria, al termine di un incontro urgente con tutti i rappresentanti dei medici, annuncia quali sono le mosse con le quali spera di riportare i servizi ad un livello decente: “Abbiamo condiviso di deliberare l’elenco dei Comuni disagiati, 85, e disagiatissimi, 33, anche in funzione delle carenze nella presenza dei medici di medicina generale, per riconoscere un’indennitaà stipendiale compensativa a tutti quei professionisti che hanno scelto o sceglieranno di ricoprire incarichi in quelle sedi”. Più soldi, in altre parole, ai dottori che sceglieranno di raggiungere i paesini interni dell’Isola o tutte quelle realtà piene di criticità. “Abbiamo inoltre approvato l’elenco delle sedi carenti del 2022, che ci consentirà quindi di procedere in tempi stretti alla pubblicazione del bando regionale”.
“È stato un incontro costruttivo in cui abbiamo condiviso strategie comuni per venire incontro alle esigenze dei pazienti e degli operatori. Abbiamo condiviso le richieste dei medici di medicina generale per ridurre al massimo la burocrazia che distrae almeno il 30% del tempo del medico. Per venire incontro a questa esigenza attiveremo in ogni distretto uno sportello unico per la semplificazione che contribuirà a gestire una buona parte delle pratiche amministrative sanitarie riducendo così le incombenze in capo ai medici di medicina generale che potranno quindi dedicarsi maggiormente all’assistenza in senso stretto”. Nessuna novità, invece, per l’emergenza pediatri: solo a Cagliari più di tremila famiglie, con relativi figli piccoli, risultano scoperte.











