Cure bloccate, al pari delle liste d’attesa, perchè non ci sono i farmaci salvavita in Sardegna, ma anche quelli più generici scarseggiano. O sono letteralmente introvabili. Come in una barca sempre più in tempesta, la sanità sarda continua a regalare problemi e drammi: “Curarsi sta diventando un lusso che pochi possono permettersi”, denuncia Desirèe Manca del M5S, “le liste di attesa sono ancora bloccate, così come le agende di numerosi reparti, e i cittadini sono costretti a privarsi di beni di prima necessità per poter effettuare visite urgenti in privato. Pagando cifre esorbitanti”. Ma anche chi se la potrebbe cavare con cifre basse e curarsi comodamente a casa è finito in un vortice di preoccupazione. E dolori. Marcella Baldi, sessantottenne cagliaritana, ha diversi problemi di salute: “Il mio medico mi ha sempre prescritto il Rivotril in pastiglie, indispensabile per bloccarmi i tremolii continui che non mi consentono nemmeno di prendere tra le mani un bicchiere o tenere una busta della spesa. Da giorni, in farmacia, è introvabile. Ne ho girate anche nell’hinterland, i farmacisti mi hanno sempre dato la stessa risposta, non ci sono più scorte nei depositi”, denuncia la donna: “Ormai, anche le mie scorte sono terminate, devo accontentarmi di prendere delle gocce che, però, non hanno lo stesso effetto delle pastiglie”.
Stesso discorso anche per un tranquillante, il Brufen: “Non sono più riuscita a reperirlo da nessuna parte. Sono dei farmaci che non riesco ad acquistare online”, prosegue la sessantottenne, sempre più disperata: “Il Rivotril l’ho sempre pagato circa due euro. C’è un medicinale simile ma ne costa ben quindici. Tanti soldi in più da spendere per poter stare bene e condurre una vita quanto più possibile normale: questa è davvero una grossa ingiustizia, per me e per tutti i sardi che stanno male”.











