A Sinnai nasce la prima scuola ecosostenibile. Quaranta bambini sono stati invitati ad assistere alla demolizione del vecchio edificio. Grazie ai fondi Pnrr la scuola media di via Caravaggio è stata demolita da Cascina Costruzioni. Sulle sue fondamenta sorgerà una scuola che guarda ai principi dell’agenda 2030 dell’Onu. L’istituto, che sarà edificato dalla ditta del gruppo La Cascina Cooperativa, sarà realizzato secondo i più alti standard di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Grazie ai fondi Pnrr per la scuola di via Caravaggio si aprirà a un nuovo corso rivolto ai dettami dell’agenda Onu 2030 di cui i bambini saranno non solo i fruitori ma anche i grandi protagonisti. Per il completamento dei lavori ci vorrà poco più di un anno. Una volta demolito l’edificio, si provvederà alla bonifica totale dell’area destinando i materiali di demolizione, come calcestruzzo e laterizi, a un loro riutilizzo in virtù del principio alla base dell’economia circolare: saranno infatti reimpiegati come materiali di riempimento. Tra le autorità presenti durante la demolizione il sindaco di Sinnai, Tarcisio Anedda.
Come spiega l’architetto Claudio Sirigu, “il nuovo istituto di via Caravaggio nasce dall’idea di una scuola di e per gli alunni, aperta a tutta la collettività del suo contesto, un volano di attività didattiche, ludiche e culturali attento ai temi complessi della sostenibilità, conformato attorno alle istanze portate dalle nuove strategie d’apprendimento: lo scrigno di una comunità plurale, unita, attiva e dinamica. Le necessità educative della scuola danno così luogo a un paesaggio esperienziale accogliente e stimolante: la didattica esce dalle aule e dai laboratori”, ed è prevista la realizzazione di “mediateca, ludoteca e, all’occorrenza, auditorium. Il fabbricato in demolizione, grigio e serio, duro e respingente, lascia spazio a un oggetto dall’aspetto colorato e fresco, morbido e accogliente, nel quale la comunità didattica si possa identificare e in cui possa rafforzare il proprio senso di appartenenza”.
FOTO: Cédric Dasesson










