Zero strutture realizzate su 17, così per i sardi è sempre più difficile e complicato avere accesso ai servizi sanitari. La Sardegna è infatti in ritardo, secondo il monitoraggio Agenas, sull’attuazione del decreto ministeriale che, grazie ai fondi del pnnr, riorganizza l’assistenza sanitaria territoriale. Il punto sulla Sardegna, dove la riforma non è ancora mai partita, è stato fatto dalla Fondazione Gimbe sull’attivazione delle strutture a giugno 2023: le case della comunità (Cdc), che sono di fatto il punto di accesso sul territorio con cui il cittadino entra in contatto con il sistema socio-sanitario; le Centrali operative territoriali (Cot) che coordinano i vari servizi sul territorio e infine gli ospedali di comunità che hanno funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero.











