Serramanna – “Vietata” la solidarietà verso il popolo ucraino, minoranza zittita dal presidente del consiglio: non può fare dichiarazione di vicinanza per la guerra in atto.
Durante lo svolgimento dell’ultimo consiglio comunale avvenuto due giorni fa, aperto al pubblico, che ha per oggetto la situazione di Ponti Nou, un ponte chiuso al traffico da oltre un mese poiché pericolante e che sta creando seri problemi alla cittadinanza e agli agricoltori,
Gianluigi Piano, capogruppo di minoranza di “Più Serramanna” ha chiesto di poter inserire in discussione in consiglio un punto all’ordine del giorno che ha per oggetto la solidarietà verso i fatti che stanno avvenendo in Ucraina. Una comunicazione di vicinanza, insomma, da parte della comunità serramannese contro la guerra per condannare qualsiasi forma di violenza e di aggressione. Il presidente del consiglio Marco Maccioni replica secco che non è previsto, nel regolamento, l’inserimento di ordini del giorno durante l’adunanza e risponde dicendo che l’argomento non è attinente alla discussione di Ponti Nou. L’aula continua i suoi lavori e al termine della discussione il presidente accenna la volontà di chiusura dell’assemblea senza aver risposto ai consiglieri circa il tema richiesto.
Il consigliere Piano chiede nuovamente di iscrivere all’ordine del giorno il tema di forte attualità relativo alla guerra in Ucraina di cui tanti altri comuni in Italia stanno affrontando nelle sedi consiliari come quella serramannese. “Non è stato possibile coordinarlo prima – dice Gianluigi Piano – poiché la notizia si è appresa solo qualche ora fa”. Nulla di fatto. Il presidente rimanda il controllo del regolamento alla segretaria e libera l’aula e gli ospiti dall’attendere. Nel frattempo i tre capigruppo di minoranza e maggioranza si riuniscono e confrontano ma la maggioranza non è d’accordo nell’inserire tali dichiarazioni di solidarietà e chiede al consigliere Piano di ritirare il punto all’ordine del giorno. Carlo Pahler, capogruppo di minoranza di “Serramanna futura” dichiara fuori dall’aula che “il presidente del consiglio ha perso oramai la sua imparzialità e dimostra sempre più di non conoscere il regolamento e il nostro statuto. In un momento di tensioni e di interesse internazionale il tema ritengo sia attinente e legittimo. Il consiglio è il luogo di confronto politico, di analisi dell’attualità e di discussione. Il nostro comune condanna la violenza sulle donne con l’inaugurazione di una panchina rossa all’ingresso del Comune e non prende posizione su una guerra che coinvolge anche l’Italia e il nostro territorio con la base di Decimomannu, penso sia un controsenso”.
Nella seduta del consiglio, oltre a decine di cittadini, erano seduti insieme ai consiglieri anche esponenti del mondo agricolo e della cittadinanza oltre a diversi rappresentanti della Regione Sardegna: i capi di gabinetto degli Enti Locali e dell’assessorato all’agricoltura.












