“Se non sbaglio sono il secondo vescovo nato nel territorio serramannese, il primo é stato Sant’Avendrace (77 D.C.), del villaggio di Ippis, oggi inquadrato nei limiti del nostro caro paese”. Di recente è stato eletto vescovo della diocesi di Grajaú “nell’immenso Brasile”, un uomo ben conosciuto e stimato, sin da giovane ha mostrato un senso di umanità e una vocazione profonda, un senso di altruismo talmente ampio da dedicare la sua vita agli altri. Una missione, la sua, per il bene di tutti, che lo ha portato lontano da quel paese del Medio Campidano che sempre porta nel cuore. Prima prete, ora vescovo come riconoscenza del suo immenso lavoro dettato dal cuore e dalla fede che ha avvolto il suo spirito. E anche in questa occasione non è mancato per rivolgersi a chi lo stima e lo nomina con orgoglio: poche righe, dalle quali emerge la sua umiltà, ma profonde e sincere: “Gentilissimo Signor Sindaco e carissimi concittadini e concittadine, con queste poche righe voglio ringraziarvi immensamente per i tantissimi auguri, manifestazioni di affetto e di orgoglio in occasione della mia elezione come vescovo della diocese di Grajaú nell’immenso Brasile” ha espresso don Spiga. “Vi chiedo di continuare ad accompagnarmi ancora di più con il vostro affetto e le vostre preghiere”. È il primo missionario a diventare vescovo, tra gli anziani e i bambini è la sua vita, non nasconde le sue origini e spesso indossa la maglietta che richiama i colori e il logo del Cagliari Calcio, tra i giovani per divulgare l’importanza della fratellanza. Uno dei suoi progetti è quello di dare da mangiare ai più poveri, in quei quartieri dimenticati da tutti ma non da chi, come don Giuseppe, vive con l’amore nel cuore da donare a chi incontra.












