Di passi avanti ne hanno fatto Damiano Meloni e Sergio Puddu, i due quartesi che ieri mattina hanno coronato dopo 8 anni di vita insieme il loro sogno. Grazie alla legge Cirinnà hanno potuto unirsi civilmente, in Comune. Ne hanno fatto tanti di passi avanti perché solo tre anni fa,- Cagliari online, se ne occupò – furono vittime di una violenta aggressione omofoba. Brutalmente pestati da tre ragazzi che furono poi denunciati.
La bella notizia oggi è che uno degli aggressori non era presente al matrimonio, ma ha fatto loro gli auguri. Sono infatti col tempo diventati amici. Sergio e Damiano lo hanno perdonato. Il ragazzo si è reso conto dell’errore commesso allora, quando ancora era minorenne e probabilmente coinvolto da cattive compagnie. Oggi Damiano e Sergio combattono ancora con minacce e offese gratuite, a molti dà fastidio la loro unione. Lo dimostrano anche i commenti sotto gli articoli pubblicati su Facebook: li accusano di esibizionismo, qualcuno ha scritto addirittura che “dovrebbero essere arsi vivi”. Parole pesanti, inaccettabili, violente dai soliti noti: gli webeti dei social. Damiano e Sergio non si fanno scalfire dalla pochezza di alcuni, ma purtroppo però le parole feriscono. L’omofobia in questo paese è ancora pesantemente presente.
Colpisce la felicità con la quale Sergio racconta della giornata in cui ha detto sì al suo amato Damiano. Insieme a loro c’erano anche tanti amici e parenti. C’è stato lo scambio delle fedi, il bacio e la festa con tutti gli invitati. All’unione civile ha presenziato anche il sindaco Delunas che ha donato loro una pergamena di aguri per la loro vita insieme.
“Tenevo a ringraziare tutti quanti hanno partecipato, tutti coloro che ci sostengono e in particolare i nostri testimoni Rita, Anna Rita e Mimmo” – dice Sergio, che precisa – “Noi siamo una famiglia da otto anni, esattamente da quando ci siamo messi insieme, non da ora. Adesso finalmente c’è stato un riconoscimento a livello legale. Purtroppo ci siamo accorti dei commenti sotto ai post che è stato scritto di tutto, alcuni dicono che la nostra unione è una parodia del matrimonio, che siamo esibizionisti. Non è così. Probabilmente fra qualche anno non si parlerà più di matrimoni gay ma in Italia questa ancora è una notizia, la nostra è la prima unione a Quartu. Non ci dobbiamo più nascondere, questa è la verità. Il nostro matrimonio è uguale a quello delle coppie etero né più né meno”.












