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Classe 1951, ha lavorato 31 anni all’Esattoria. Divorziato, con tre splendidi figli e quattro meravigliosi nipotini. Amante dello sport, dello spettacolo e ….delle donne. 50 sfumature di Miss Italia in Sardegna. Era la primavera del 1996 e timidamente mi affacciavo all’ufficio dell’Agenzia di Miss Italia per la Sardegna. Ero lì per proporre la mia collaborazione a quel concorso. Volevo dare il mio apporto al successo di un mondo a me sconosciuto. Mi piaceva il mondo dello spettacolo. Sebbene non avessi una grande esperienza, mi accompagnava una grande passione. In un primo momento fui guardato con una sorta di scetticismo ma, per fortuna, mi aiutò la conoscenza con una persona che aveva il suo peso e la sua importanza e che soprattutto poteva garantire sulla mia serietà e integrità morale: il grande Stefano! (il cognome ha poco importanza). Da allora sono passati 20 anni. Quattro lustri di soddisfazioni e di successi ma anche di sofferenze e privazioni. 20 anni senza estati e senza ferie. Migliaia di chilometri per attraversare la Sardegna in lungo e in largo. Abbiamo conosciuto centinaia di paesi dislocati nella nostra isola. Realtà importanti ma anche piccole località sconosciute ai più. Ovunque ci recassimo, il tipico calore e l’insuperabile ospitalità sarda, ci accoglievano a braccia aperte. Il popolo sardo è unico nelle sue infinite e ancestrali contraddizioni. Diffidente, sospettoso e guardingo ma la sua più grande dote è l’immenso rispetto per la DONNA. Il nostro compito è sempre stato quello di valorizzare ed esaltare la bellezza della donna. Al nostro concorso si sono iscritte migliaia di ragazze che hanno calcato le nostre passerelle, mostrando con timidezza e pudore la loro leggiadra bellezza. Le ragazze meritano un discorso a parte. Non c’è zona della nostra isola che non abbia offerto un esempio della sua bellezza locale.
I TOUR. Le nostre partecipanti hanno sempre avuto in comune tre fattori che le distinguevano: la timidezza, la paura e il pudore. La timidezza nel proporsi, la paura di non riuscire e il pudore nel mostrarsi. Credo di non sbagliare nell’asserire che il nostro più grande risultato è stato quello di infondere sicurezza, carattere e personalità a tante giovani. A distanza di tanti anni ci ritroviamo ad avere a che fare con coloro che, allora ventenni, oggi sono delle affermate e serie donne che si sono fatte largo nei più disparati campi lavorativi. Apprezzate e invidiate professioniste che si sono affermate nelle loro innumerevoli attività con sicurezza e serietà. Molte, tante di loro ringraziano il concorso di Miss Italia e soprattutto colei che,con la sua pervicacia e convinzione, ha saputo inculcare ed insegnare il modo di essere donna nelle sue infinite sfumature. Colei che ha saputo far uscire dal guscio tanti timidi pulcini. Da uomo, anche io posso affermare di aver imparato tanto. Un grazie a Michela Giangrasso