Arriva a Cagliari una delle star più amate del cinema italiano.
Al Notorious Cinema domenica 10 novembre alle ore 17, sarà attribuito il Premio alla Carriera ad Ornella Muti: una vita professionale straordinaria costellata di fama, successi e tanta gloria che sarà celebrata in una serata evento ad ingresso gratuito, presentato dalla conduttrice di Radio Rai Pamela D’Amico, alla quale parteciperanno i produttori cinematografici Luca ed Edoardo Maria Olivetti, l’esperto delle teche Rai Mauro Calandra, grande conoscitore dei materiali storici sui grandi attori di ieri e di oggi, lo stilista delle dive di Cinecittà Antonio Zaru, ed il caratterista Demo Mura che riproporrà le voci di alcuni grandi interpreti che hanno lavorato con Ornella Muti, da Ugo Tognazzi a Francesco Nuti fino a Adriano Celentano, Renato Pozzetto, Andrea Roncato e Paolo Villaggio.
Il riconoscimento alla Carriera ad Ornella Muti rientra nel cartellone del Premio per Cortometraggi “Tre minuti di Celebrità a Cagliari” kermesse vincitrice dei bandi della Legge Cinema della Regione Sardegna e dei progetti artistici dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari guidato da Maria Francesca Chiappe.
Giunta alla settima edizione la manifestazione, curata dal direttore artistico Peter Marcias, vanta un montepremi di oltre 3.000 euro e premierà a dicembre i migliori cortometraggi dedicati alla Città Capoluogo che i concorrenti potranno inviare gratuitamente alla segreteria del Concorso fino al 16 dicembre mediante la mail ufficiale [email protected].
Il regolamento è disponibile, assieme a quello dedicato alla sezione fotografia, nella pagina facebook ”Fotografando Cagliari”.
ORNELLA MUTI IL PERSONAGGIO
Francesca Romana Rivelli, questo il vero nome dell’attrice icona del cinema italiano anni ’70, ’80 e ’90, alla soglia dei 70 anni ed intrisa di una bellezza sorprendente e mozzafiato, sarà intervistata dall’anchor woman di Radio Rai Pamela D’Amico, cantautrice italo brasiliana e attrice reduce dalla Festa del Cinema di Roma dove ha sfilato sul red Carpet del Festival con il cast di The Opera, il film di Davide Livermore con protagonisti i grandi interpreti Vincent Cassel e Fanny Ardant e che vede nei ruoli principali anche la stella isolana Caterina Murino.
Figlia di un giornalista napoletano e di una scultrice estone, cresce assieme alla sorella Claudia, con la quale condividerà gli esordi come interpreti di fotoromanzi negli Anni Settanta.
Notata da Damiano Damiani, è la protagonista della sua pellicola “La moglie più bella” (1970) con Tano Cimarosa, storia vera di una ragazza che si ribella agli antichi costumi siciliani ed è proprio Damiani a farla esordire con il nome d’arte di Ornella Muti, ispirandosi a Elena Muti, protagonista femminile del romanzo di Gabriele D’Annunzio “Il piacere”.
Subito dopo recita accanto a Vittorio Caprioli in “Paolo il caldo” (1973) e poi con Claudio Gora ne “Le monache di Sant’Arcangelo” (1973), ma soprattutto nella bellissima commedia “Romanzo popolare” (1974) con il maestoso e superbo Ugo Tognazzi.
Nel capolavoro di Mario Monicelli la Muti interpreta la sua giovane moglie, ma pochi sanno che, proprio durante la lavorazione del film, l’attrice era in attesa della sua prima figlia Naike.
Apprezzata notevolmente anche all’estero e in particolare in Francia e in Spagna, Ornella Muti riesce a ottenere, grazie alla sua bravura e ai successi sul set, un David di Donatello Speciale nel 1976, poi recita con Michel Piccoli in “Léonor” e viene diretta dal mitico Marco Ferreri nel capolavoro “L’ultima donna” sempre nel 1976.
Ancora con Piccoli, ma anche con un attore che diventerà il suo partner professionale ideale e abituale, Gérard Depardieu. Ferreri si innamorerà follemente dell’attrice Muti.
E infatti, la dirigerà ancora in “Storie di ordinaria follia” (1981) e “Il futuro è donna” (1984, per il quale vincerà un Nastro D’Argento.
E poi ancora: “Come una rosa al naso” (1976) di Franco Rossi con Vittorio Gassman, “Morte di una carogna” (1977) con Alain Delon, Mireille Darc e Klaus Kinski, il film a episodi “I nuovi mostri” (1977) firmato da Dino Risi, Mario Monicelli ed Ettore Scola con la grande triade Gassman-Tognazzi-Sordi, “La stanza del vescovo” (1977) di Risi ancora con Tognazzi (coppia che verrà replicata anche in Primo amore, del 1978) e “Giallo Napoletano” (1979) con Piccoli e Marcello Mastroianni.
La fama di Ornella Muti alla fine degli anni ’70 raggiunge gli Stati Uniti e Dino De Laurentiis decide di inserirla nel cast di Flash Gordon (1980) di Mike Hodges, nel ruolo della figlia del Ming Max von Sydow.
La Muti si trova così a recitare con Timothy Dalton, Robbie Coltrane, Mariangela Melato e Sam Jones.
Dopo la parentesi americana Ornella Muti torna in patria per diventare la partner professionale di Francesco Nuti, Renato Pozzetto e Adriano Celentano con pellicole di grandissimo successo.
Ci sono “Il bisbetico domato”, di Castellano e Pipolo (1980), “Nessuno è perfetto”, di Pasquale Festa Campanile (1981), “Innamorato pazzo”, sempre di Castellano e Pipolo (1981), “La ragazza di Trieste”, ancora di Pasquale Festa Campanile (1982), “Bonnie e Clyde all’italiana”, di Steno (1983), “Un povero ricco”, di Pasquale Festa Campanile (1983), “Tutta colpa del paradiso” e “Stregati” di Francesco Nuti (1985), “Grandi magazzini” di Castellano e Pipolo (1986) e tanti altri.
Torna in America nel 1986, dove recita nel film tv con Faye Dunaway “Il veneziano”, seguito dal telefilm “I viaggiatori delle tenebre” (1986).
Una carriera sempre in ascesa con altri premi: il Nastro d’Argento come miglior attrice per “Io e mia sorella” (1987) di Carlo Verdone e quello per “Codice privato” (1988), dove ricalca un ruolo che prima di lei era stato di Anna Magnani nel secondo episodio del film “Amore” di Roberto Rossellini.
Diretta da Francesco Rosi in “Cronaca di una morte annunciata” (1987) recita con Rupert Everett e ne “Il frullo del passero” (1988) con Philippe Noiret.
La troviamo anche in film d’autore come “Il viaggio di Capitan Fracassa” di Ettore Scola con Ciccio Ingrassia del 1990 e din commedie brillanti come “Vacanze di Natale ’91”, con Sordi e Claudio Gora.
Passa dal ruolo di moglie di Sylvester Stallone in “Oscar – Un fidanzato per due figlie” (1991) a protagonista dell’episodio “La domenica specialmente” firmato da Giuseppe Bertolucci nell’omonimo film del 1991, che ha nel cast anche Noiret e come autori Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana e Francesco Barilli.
Dopo il film tv “La primavera di Michelangelo” (1991), recita con Stefania Sandrelli in “Non chiamarmi Omar” (1992), poi opta per il piccolo schermo interpretando Giulia, la “dama bianca” nella miniserie “Il grande Fausto” (1995) di Alberto Sironi e con Sergio Castellitto e Massimo Ceccherini.
Ma non solo questo nella tv: la serie “L’avvocato Porta” (1997) di Franco Giraldi con Gigi Proietti, Luisa De Santis e Ninetto Davoli, “Ester” (1998) di Raffaele Mertes con Umberto Orsini, F. Murray Abraham e Thomas Kretschmann e “Il conte di Montecristo” (1998) con Depardieu.
A seguire “Panni sporchi” (1999) di Mario Monicelli, il film tv di Alessandro Benvenuti “Un colpo al cuore” (2000) con Cecilia Dazzi e Valeria Milillo fino al drammatico “Domani” (2001) di Francesca Archibugi, per il quale quasi ottiene un nuovo Nastro d’Argento come attrice non protagonista.
Ma recita anche assieme a John Malkovich e Burt Reynolds in “Hotel” (2001), a Christian De Sica, l’amica Eleonora Giorgi, Paolo Conticini, Rosanna Banfi, Giulia Steigerwalt, Mario Maranzana e Monica Scattini nel telefilm di Rossella Izzo “Lo zio d’America” (2002) e in tre film di Peter Greenaway.
Ritrovato Everett nel 2004 sul set di People (2004), è la protagonista della miniserie “La bambina dalle mani sporche” (2005) di Renzo Martinelli con Sebastiano Somma, Remo Girone, Vincent Schiavelli, Remo Remotti e Philippe Leroy, poi veste i panni di Maria Maddalena nel film “L’inchiesta” (2006) con Max von Sydow. E infine è assieme a Katia Ricciarelli, Maurizio Ferrini, Kledi Kadiu, Simona Marchini e Raffaele Pisu nel televisivo “Ma chi l’avrebbe mai detto…” (2007) di Giuliana Gamba e Alessio Inturri e con Terence Hill e Paul Sorvino in “Doc West” (2009) di Giulio Base.
Negli ultimi anni ancora tanto cinema e piccolo schermo tra cui “To Rome with Love” di Woody Allen (2012) e “Notti magiche” di Paolo Virzì (2018).
Impossibile ricordare i suoi quasi 100 film oltre a tutti i lavori per la tv.
E ancora tantissimi premi tra cui 3 Ciak d’Oro, 3 Globi d’Oro, 3 Grolle d’Oro, un riconoscimento Speciale Premio Pasinetti nel 1988 alla Mostra del Cinema di Venezia per “Codice privato” ed il Taormina Arte Award al Taormina Film Fest nel 2003.