Sequestrate dalla Finanza tre piantagioni di marijuana tra Padria e Romana: indagate 5 persone

Gli uomini colpiti dalle misure sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver messo a dimora oltre 2.500 piante di canapa indiana per la produzione di marijuana presso 3 distinti terreni situati nelle campagne tra i Comuni di Padria e Romana


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Sequestrate tre piantagioni di canapa indiana: eseguite cinque misure cautelari.

Nella mattinata di giovedì 12 dicembre i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Sassari e della Compagnia Carabinieri di Bonorva, unitamente allo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Sassari che dispone 5 misure cautelari a carico di altrettanti indagati: due agli arresti domiciliari, gli altri sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Si tratta di G.P. 35enne di Aidomaggiore, D.R.C. 35enne di Pozzomaggiore e del padre G.C. 73enne originario di Fonni ma da anni residente a Pozzomaggiore, A.F.G. 30enne di Ittiri e A.F. 35enne di Mara, i primi due agli arresti domiciliari, gli altri sottoposti all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

I soggetti colpiti dalle misure sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di aver messo a dimora oltre 2.500 piante di canapa indiana per la produzione di marijuana presso 3 distinti terreni situati nelle campagne tra i Comuni di Padria e Romana.

Le piantagioni, individuate nel corso di una ricognizione dei mezzi aerei della Guardia di Finanza, sono state sequestrate lo scorso settembre all’esito di una vasta operazione eseguita dai finanzieri del Nucleo di Sassari presso l’azienda agricola condotta dagli indagati.

La zona era già tenuta sotto osservazione dai Carabinieri della Compagnia di Bonorva e dello Squadrone Cacciatori Sardegna che avevano documentato con foto e filmati l’illecita l’attività degli indagati nella coltivazione.

Le indagini sono poi proseguite congiuntamente fino alla raccolta definitiva dei gravi elementi indiziari che hanno consentito all’Autorità Giudiziaria di emettere le misure cautelari.

Il buon esito dell’operazione ha tratto beneficio dalla proficua attività di coordinamento investigativo promossa dai Comandi Provinciali di Sassari.


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