Sempre più cara la vita per gli italiani, e i cagliaritani non fanno eccezione. L’inflazione continua infatti a galoppare inesorabilmente: nel mese di ottobre, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,0% su base annua (da +2,5% del mese precedente); la stima preliminare era +2,9%, quindi è andata peggio del previsto. Lo rende noto l’Istat. L’ulteriore accelerazione, su base tendenziale, dell’inflazione è in larga parte dovuta, anche nel mese di ottobre, ai prezzi dei beni energetici (da +20,2% di settembre a +24,9%). Accelerano rispetto al mese di settembre, ma in misura minore, anche i prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,0% a +2,4%). L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale da +1,0% a +1,1%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +1,1%. Accelerano i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +0,9% a +1,0%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,6% a +3,1%).
A Cagliari, nel mese di ottobre 2021, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, per la parte congiunturale, ha segnato una variazione del +0,5%, in controtendenza rispetto al mese precedente in cui si era avuta una variazione del -0,5%. L’indice tendenziale registra una variazione del +3,1%, risultando così in aumento anche esso rispetto alla variazione del +2,6% che si era avuta nel mese di settembre.
Insomma, per vivere dignitosamente servno un bel po’ di soldi in più. Ma, a fronte di aumenti praticamente in ogni settore, stipendi e pensioni, e dunque il potere d’acquisto dei cittadini, restano invariati.
A Cagliari, nel mese di ottobre 2021, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, per la parte congiunturale, ha segnato una variazione del +0,5%, in controtendenza rispetto al mese precedente in cui si era avuta una variazione del -0,5%. L’indice tendenziale registra una variazione del +3,1%, risultando così in aumento anche esso rispetto alla variazione del +2,6% che si era avuta nel mese di settembre.
Insomma, per vivere dignitosamente servno un bel po’ di soldi in più. Ma, a fronte di aumenti praticamente in ogni settore, stipendi e pensioni, e dunque il potere d’acquisto dei cittadini, restano invariati.
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