Come sempre è stato finora, se si deve scegliere cosa chiudere si chiudono le scuole. Tutto aperto, compresi bar e ristoranti dove il consumo di cibi e bevande impone di non indossare la mascherina, ma le scuole no. Accade in mezza Italia e accade anche in Sardegna, dove i sindaci muovendosi in ordine sparso e senza aspettare ordinanze e decreti nazionali o regionali hanno deciso di rimandare la ripresa delle lezioni. A Ghilarza, nell’Oristanese, stop alle lezioni dal 7 al 15 gennaio nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, e degli asili nido, pubblici e privati. Nel Nuorese, il sindaco di Desulo ha disposto la ripresa delle attività didattiche in presenza per il 14 gennaio e lo stop alle lezioni, anche in Dad, sino al 10, prolungando di fatto le vacanze per tutti, alunni e insegnanti, a scapito ancora una volta non solo di bambini e ragazzi ma anche della famiglie. In Gallura, a Tempio Pausania il 7 e 8 gennaio chiuse tutte le scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado. Le scuole riapriranno il 10 gennaio, l’11 a Berchidda, il 10 a Muros e Chiaramonti. Finora l’unico paese dove è previsto uno screening pre rientro è Tissi, nel Sassarese.













