Tuerredda, esplode la protesta di chi lavora da anni per accogliere i turisti. È il caso di una presidente della cooperativa che dal 2015 gestisce il parcheggio a pagamento a servizio della spiaggia, denuncia scelte unilaterali del Comune e un numero di accessi ormai superato dai tempi, che rischiano di penalizzare le imprese locali e mettere a rischio posti di lavoro. E intanto sui social fioccano i commenti, mentre arrivano anche le precisazioni della stessa cooperativa. “Noto, non con sorpresa, che l’oggetto dell’articolo non è stato compreso, scrive Sabrina Pittalis, forse perché scritto con linguaggio forbito e non alla portata di tutti, soprattutto di chi passa la giornata sui social a sentenziare sulla vita altrui senza capire ciò che legge. Ora ve lo spiego in modo semplice: Tuerredda ha tre parcheggi. Il nostro, più distante (250 metri dall’ingresso), fino al 10 agosto lavorava bene come gli altri. Da quando è partito il servizio di prenotazione online per la spiaggia libera, solo il nostro parcheggio è rimasto vuoto. Perché, con sempre 1100 posti in spiaggia, adesso solo uno dei parcheggi non lavora?”.
La presidente respinge anche le accuse di “ladri”: “Potevamo chiedere 10 euro, invece abbiamo scelto 6 euro, e 3 euro dopo le 14. Nessuno è obbligato a parcheggiare da noi: il comunale costa 10 euro. Non gestiamo gli ingressi in spiaggia. Vi aspettiamo, con wc e lavapiedi gratis”. Sotto il post si accendono le reazioni. C’è chi attacca: “Le spiagge sono nostre, non potete farvi padroni e lamentarvi pure di non fare abbastanza cassa”. Qualcuno racconta la propria esperienza: “Anche io ero contraria al ticket, ma una volta vista l’organizzazione mi sono ricreduta: parcheggio pulito, servizi presenti, ragazzi che lavorano. Pago volentieri finché i servizi ci sono”. Altri chiedono equilibrio: “Amo la spiaggia libera, ma una piccola parte può essere dedicata agli stabilimenti. Va studiata bene la percentuale”. Non mancano le critiche ai costi: “Pagare per parcheggiare è ormai ridicolo… abbassate i prezzi”, “Tra qualche anno pagheremo pure per entrare al Poetto”, “Campi a parcheggio privi di sicurezza e prezzi assurdi stanno rovinando Tuerredda”. C’è chi richiama la tutela ambientale: “Se quel numero massimo di persone serviva a proteggere l’arenile, perché superarlo adesso?”. E chi non fa sconti: “Una tariffa congrua dovrebbe essere un euro! Il mare è di tutti, basta con i padroni delle spiagge”.











