Tutta l’Italia è scesa oggi in piazza per manifestare solidarietà e supporto a Gaza e al popolo della Palestina. Ma in alcuni casi la situazione è diventata pericolosa, dando adito ad episodi di violenza. A Milano sono state devastate le vetrine di alcuni esercizi della stazione centrale e le forze dell’ordine sono dovute intervenire con i fumogeni. Molti treni sono stati cancellati o hanno registrati ampi ritardi. Disagi anche a Roma, dove sono state chiuse le fermate della metropolitana e a Bologna sono state occupate sia la tangenziale che l’autostrada. Traffico in tilt ovunque ed estreme difficoltà per qualunque tipo di spostamento.
Bloccati i porti di Genova, Livorno e Marghera, dove la polizia ha aperto gli idranti e il casello sull’A1 a Calenzano e la Fi-Pi-Li.
“Non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese”, ha scritto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani su X. – “Comportamenti gravi che creano anche un danno all’economia, con i turisti in fuga – ha aggiunto Tajani nel suo messaggio da New York dove si trova per l’Assemblea Generale dell’Onu -. Questo non ha nulla a che vedere con il diritto allo sciopero sancito dall’articolo 40 della Costituzione”. Il ministro ha quindi espresso “solidarietà alle forze dell’ordine, bersaglio incolpevole di questa violenza”. “Io sono a New York per partecipare all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Qui il governo è al lavoro per aiutare il popolo palestinese e costruire la pace in Medio Oriente”.
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