Non si parla d’altro in queste ore che della scia luminosa che ieri sera attorno alle 21:30 ha illuminato a giorno la Sardegna e del forte boato che ne è conseguito. E che è stato sentito soprattutto nel nord Sardegna. Un palla di fuoco avvistata da centinaia di persone. Ma di cosa si è trattato? Lo abbiamo chiesto al dottor Andrea Possenti, ricercatore dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari.
Si è trattato di una sottoclasse di meteora, ovvero un bolide. Un fenomeno che in realtà è molto comune se si osserva il cielo ma quella di ieri diciamo che era una roccia ben più grande del solito. “Le meteore sono sostanzialmente piccoli frammenti di rocce che vagano nel sistema solare, un fenomeno che rientra nella normale casistica” spiega il dottor Possenti.
Niente di troppo strano dunque. “Tutti giorni – afferma – un notevole numero di queste particelle incrocia la traiettoria della terra entrando nell’atmosfera con velocità elevate di decine di chilometri al secondo. Succede che questi pezzetti di roccia sentono l’atmosfera come un muro e quindi l’attrito e l’alta velocità le fa sublimare per poi evaporare portando a migliaia di gradi la temperatura e per questo diventano luminose. Durante questo riscaldamento l’area circostante subisce un fenomeno che si chiama ionizzazione, quindi emettono luce, lasciando dopo il passaggio del corpo la scia luminosa.”
“E’ un fenomeno paragonabile alle comunemente chiamate lacrime di San Lorenzo nel mese di agosto. Ma ogni tanto capita, come ieri sera, che un pezzo di roccia non sia così piccolo ma dell’ordine del metro e quindi sia molto più luminoso lasciando una scia più visibile”.
Più difficile resta da capire dove finiscano i meteoriti che, fortunatamente per noi, per la maggior parte delle volte si bruciano nell’atmosfera.












