Scempio a Porto Pino, prima spiaggia quasi del tutto inagibile: quintali di posidonia sono stati depositati dopo essere stati rimossi dagli spazi in uso dagli stabilimenti e un acquitrino maleodorante si è formato dopo che si è tentato di rimuovere le piante dalle sabbia dove si è scavato al di sotto del livello del mare. Turisti e frequentatori della spiaggia delusi, residenti in collera per la scarsa valorizzazione del luogo. Non è proprio un “paradiso terrestre” quest’anno la località conosciuta per l’acqua cristallina e la candida sabbia soffice e fine: se la natura ha fatto il suo percorso con la posidonia, la mano dell’uomo ha letteralmente stravolto le caratteristiche dell’arenile. A descrivere bene la situazione ci pensa un turista in un gruppo facebook dedicato alla località balneare: “Da oggi a Porto Pino, ci vengo da 25 anni e in qualsiasi stagione, anche se non sono sardo. Ponte chiuso per arrivare alla prima spiaggia, mi dicono da settembre. Hanno pulito davanti agli stabilimenti della prima e hanno spostato le alghe, scusate, la posidonia, che arriva dal porto al primo stabilimento. E poi montagne di alghe tra la prima e la seconda. Il Papero Giallo non ha più spiaggia, perché togliendo le alghe hanno scavato più basso del livello del mare e quindi allagato. Però ho già visto in altri posti macchinari rudimentali per setacciare la sabbia, e quindi togliere solo le alghe. Rimane quindi pochissima spiaggia libera. La seconda è bellissima, ma il primo tratto fino al primo stabilimento adesso è ‘quella dei cani’.










