Cagliari – Croissant invenduti, riposti dentro una busta per l’immondizia e abbandonata in uno dei rifugi dei senzatetto. Le volontarie: “Questo non è dare da mangiare agli affamati, questo è liberarsi del cibo non venduto per lavarsi la coscienza e umiliare il prossimo”. Un gesto nobile quello di donare a chi ha bisogno, ma con empatia e i giusti modi: questo in sintesi il messaggio lanciato da chi ogni giorno e notte assicura pasti, bevande, vestiario e conforto morale a chi, per svariate vicissitudini, non ha un tetto sopra la testa e trova riparo negli angoli più nascosti della città. Un materasso per i più fortunati, qualche cartone, invece, per chi non recupera nemmeno qualcosa di un poco più comodo per riposare almeno la notte. Lì, affianco a un vecchio materasso, le brioche ammassate dentro una busta di plastica, tipica per la raccolta differenziata, gettate in terra, come spazzatura. “Sono persone con tante problematiche ma che hanno una dignità da rispettare, non è la quantità, ma la qualità nel fare un gesto. Queste paste – spiega il team di “Giulia e i suoi amici” – sarebbero bastate per tutti i clochard e avrebbero molto gradito, così avranno gradito topi e gatti del vicinato”. Sempre reperibili e disponibili, sono gli angeli dei più deboli, di coloro che risultano invisibili per tanti, che hanno bisogno e, molto spesso, nemmeno chiedono. Ecco allora l’opera di chi scende in campo in silenzio, che comunica per sensibilizzare il prossimo e che agisce solo perché ascolta il cuore: uomini e donne instancabili che si prodigano per fornire i beni di prima necessità a chi, senza l’aiuto prezioso dei volontari, rimarrebbe chissà quanti giorni senza mettere sotto i denti qualcosa. Un pò di sensibilità in più, insomma, magari una scatola ben sigillata e qualche fazzoletto al posto di una busta per l’immondizia per conservare i croissant da donare.









