“Capita spesso che ai monarchici come me venga data la patente di “nostalgico della monarchia”. No,sono un monarchico sabaudo di 52 anni che non ha conosciuto il Regno. Non posso essere nostalgico di ciò che non ho visto! In compenso, però, mi sono sempre ben documentato. Da qui discende la mia grande fede monarchica.
Chi spara a zero sui Savoia cita spesso e volentieri i libri sulla Sardegna sabauda scritti dallo storico sardo Prof. Girolamo Sotgiu, ma pochissimi sembrano sapere che il Sotgiu non era affatto imparziale, perché fece militanza ATTIVA per decenni nel Pci, un partito dichiaratamente antimonarchico. Mentre invece il Prof. Francesco Cognasso, studioso dei Savoia ed Accademico dei Lincei, non fu mai legato a partiti (a differenza di Sotgiu),ed affermò che i Savoia «favorirono un’indubbia crescita della Sardegna con infrastrutture, leggi moderne e favorendo la nascita di un’imprenditoria fatta da Sardi». Leggi razziali: il Re le respinse per 2 volte, poi le dovette firmare. Lo fece con ripugnanza, dopo che furono approvate dal Senato (zeppo di antifascisti) e dalla Camera. Anche i presidenti della repubblica, oggi, possono respingere una legge. Ma UNA sola volta! Poi la DEVONO firmare, come sa chi conosce bene il Diritto Costituzionale. Infine, è poco elegante definire il Re “sciaboletta”. I repubblicani, talvolta, hanno gravi cadute di stile. Che sconfinano nel razzismo verso chi ha degli handicap fisici. E dimenticano che Casa Savoia nel 1946 ebbe il consenso della maggioranza dei Sardi. Levare vie, piazze, monumenti ai Savoia sarebbe perciò un inaccettabile insulto ai tantissimi Sardi che votarono per il Re”.
Nino Bolla, “un cittadino che ama la par condicio”










