La Sartiglia, a dispetto del nome importato, è un rito. Ed è pure un rito ancestrale che affonda le sue radici nella notte dei tempi. Appunto, quando gli Dei camminavano sulla terra e correvano a cavallo. Il complesso rito della vestizione inizia nel momento in cui nasce “su Componidori” e vede la sua fine quando gli viene cucita sul volto una maschera. Una maschera androgina, fatta di terra cotta colorata di bianco per su Componidori del Gremio dei Falegnami, giallo scuro, color terra, per Su Componidori del Gremio dei Contadini. Da questo momento in poi egli è un semidio, inavvicinabile e inarrivabile. Con il suo cavallo egli rappresenta una sola cosa. Non più un semidio, ma una unica deità scesa in Terra per donare fortuna ed ogni bene agli uomini ed alla campagna. Il bene che scende tra gli uomini per cacciar via il male. Per questo oggi ha benedetto ancora una volta il popolo attraverso “sa Pippia e Maiu”, il doppio mazzo di pervinche e viole mammole che simboleggiano l’arrivo della primavera, ossia la stagione della semina a cui seguirà il raccolto.
Dietro quella maschera si cela una forza dispensatrice di bene capace di imporsi sulla morte rappresentata dalla stagione invernale e apripista per una nuova rinascita nell’imminente rigogliosa primavera. Così come il seme del grano per rinascere deve necessariamente morire per poi rifiorire nella bella stagione. E dopo il solenne gesto, ha iniziato pure a piovere. Un bel segno che la campagna, ormai stremata, attendeva da tempo. Poi più tardi quel terribile incidente che ha visto morire un Cavallo. Una tristezza infinita, un dolore vero ha attraversato pubblico e cultori dell’antico spirito del Carnevale Sardo e della Corsa equestre. Un dolore forte per un animale, il cavallo, che incarna tutta la sacralità del rito, un tuttuno col dio diventato uomo, una unica cosa con i Sardi e la Sardegna. Ma quanti proveranno lo stesso dispiacere, lo stesso intenso dolore per questo povero animale? Penso solo in pochi. Peccato, continuiamo a confondere lo spettacolo folkloristico con la nostra vera Identità di Sardi!











