Si conclude Filarchaios, un’esperienza per i bambini nel mondo dell’archeologia: da sabato scorso i piccoli professionisti del passato hanno dovuto riporre nella cassetta degli attrezzi tutti gli strumenti utilizzati nelle attività di scavo svolte per due settimane. Una iniziativa entusiasmante e coinvolgente, che ha permesso di far conoscere il magico mondo che il sottosuolo conserva: un’arte, quella dell’archeologia, e un dovere divulgarla, al fine di valorizzare i resti della storia ancora da scoprire. Tanti i partecipanti che si sono prodigati attivamente nel sito nuragico presso il Centro Servizi, che per l’occasione si è trasformato in un laboratorio di scavo archeologico. “È un progetto nel quale, come Amministrazione Comunale, abbiamo creduto tantissimo fin dall’inizio”.
Oltre alle attività teoriche e pratiche organizzate presso il Centro Servizi del Nuraghe Sa Domu e s’Orcu, quest’anno i bambini hanno potuto visitare anche il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Un ulteriore occasione per i partecipanti di entrare a contatto diretto con la storia della Sardegna.
“L’obiettivo per il futuro – continua l’Assessore Rebecca Scano – è quello di far crescere ulteriormente Filarchaios, attraverso l’incremento del numero di partecipanti e l’ampliamento delle fasce d’età”. Una sinergia di forze tra Comune, Michela Migaleddu, archeologa della Soprintendenza di Cagliari, che per il terzo anno si è messa a disposizione per guidare i piccoli archeologi, le associazioni S’Arrocca Onlus e Arkèo Sarroch aps che, insieme ai volontari del Servizio Civile Universale, hanno dato una grande mano d’aiuto e supportato le attività del campus e la Saras SpA, che ha contribuito all’organizzazione dell’evento.












