In fondo, è sempre la stessa storia: il bicchiere puoi vederlo mezzo pieno mezzo vuoto. Come i sondaggi. A poco più di un anno dalla sua elezione, Alessandra Todde registra il 37% di gradimento nell’indagine Swg 2025 sull’efficacia percepita dei presidenti di Regione. Un dato che la colloca all’undicesimo posto nella classifica nazionale e che, come sempre in politica, accende immediatamente il confronto tra maggioranza e opposizione.
La rilevazione Swg – che misura la somma delle risposte “molto efficace” e “abbastanza efficace” – non consente un raffronto diretto con il 2024, anno in cui l’indagine non fu condotta sull’isola a causa delle elezioni regionali. I dati sono stati raccolti tra il 5 marzo e il 16 maggio, a circa un anno dall’insediamento della giunta Todde, eletta a fine febbraio 2024 con il 45,39% dei voti.
Il dato, accolto con entusiasmo dal Movimento Cinquestelle, è stato subito rivendicato come una conferma della leadership della presidente. “I sardi premiano la leadership di Alessandra Todde – scrive in una nota il M5S Sardegna –. È il dato più alto mai registrato per un presidente sardo dal 2013 a oggi. Il passaggio dal 20% del 2023 al 37% del 2025 rappresenta un netto miglioramento e un segnale chiaro di fiducia dei cittadini. Todde è una presidente che ascolta e agisce, mettendo il bene comune al centro”.
Di tutt’altro tenore la reazione dell’opposizione. “Mi dimetto se non avessi la fiducia dei sardi – aveva detto la presidente all’indomani della sentenza del Tribunale di Cagliari. Ebbene, cinque giorni dopo arriva la risposta: il 63% non crede in lei”, attacca il capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, che fu sfidante diretto della Todde alle elezioni regionali del 2024. “È bastato un anno di immobilismo per farla crollare al 37%. Ne prenda atto: per una volta sia coerente con se stessa”.











