La Sardegna ancora una volta presa a schiaffi dal governo amico del governatore Solinas. In particolare, dal ministro dei Trasporti e vicepremier Salvini, che con Solinas è da 5 anni a capo della Sardegna. L’ultima beffa sta nella manovra finanziaria, impacchettata sotto l’albero di Natale quando migliaia di sardi residenti fuori regione per motivi di lavoro stanno tornando a casa per le feste, facendosi spennare da compagnie aeree a cui la Regione ha regalato la settimana scorsa qualche altra milionata di euro.
Non serve neanche commentare più di tanto, perché i numeri parlano da soli e parlano chiaro: Salvini darà ai siciliani 15 miliardi di euro per realizzare il ponte sullo stretto di Messina, per capirci bastano 10 minuti per attraversarlo con traghetti frequenti come le metropolitane. Ai sardi il governo amico darà 4 milioni di euro per la continuità territoriale aerea, ovvero per l’unica possibilità che i sardi hanno di spostarsi.
Quattordici miliardi alla Sicilia, quattro alla Sardegna. 15 miliardi per un’opera oggettivamente inutile se non per altri scopi, 4 milioni per garantire il diritto minimo alla mobilità.
E intanto, come se vivesse in un pianeta parallelo e non si rendesse conto delle decine e centinaia di quotidiane proteste, fra ritardi e posti introvabili, l’assessore dei Trasporti Moro, presidente del Partito sardo d’Azione di cui Solinas è segretario, lancia un questionario per sondare il gradimento dei sardi sulla continuità territoriale.













