Un cancro, quasi sempre, purtroppo, o un’altra patologia comunque grave ai polmoni, per tanti sardi significa dover fare i salti mortali per potersi curare. Le direttive dell’ente che gestisce il trasporto aereo? Troppi stringenti, e allora rimane un’unica soluzione: aprire il portafoglio e pagare tanti soldi per attraversare il mare con la nave. L’associazione dei Lavoratori fragili e inidonei ha scritto una lettera sos ai vertici della Regione, cioè al presidente Christian Solinas e all’assessore della Sanità Mario Nieddu, al ministro della Salute Roberto Speranza, alla ministra per le Disabilità Erika Stefani, al ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e all’onorevole Lucia Scanu, parlamentare della Sardegna, sensibile alle tematiche inerenti alle disabilità. “Una patologia polmonare non dovrebbe impedire alle persone fragili di viaggiare in aereo. Sia che si parta per lavoro, per vacanza, ancor di più se si è costretti a partire per curarsi, magari a migliaia di chilometri di distanza da casa, per mancanza di centri sanitari idonei alla complessità della propria condizione di salute. In aereo, salendo di quota, l’aria contiene meno ossigeno rispetto a quella che respiriamo sulla terra, questo comporta un minore livello di ossigeno nel sangue”, si legge nella lettera.
“Una persona affetta da grave patologia polmonare durante il viaggio aereo necessita molto spesso di proseguire l’ossigenoterapia a flussi idonei a non mettere a repentaglio la propria vita, motivo per cui, per poter effettuare il viaggio in aereo, è tenuta a fornire alla compagnia di volo non solo il certificato del medico specialista con cui si attesta che il passeggero fragile non ha controindicazioni sanitarie al volo, ma anche la prescrizione specialistica dei flussi di ossigeno da erogare al passeggero durante quel viaggio. L’Unione Europea sancisce i diritti alla piena ed efficace applicazione dei diritti dei passeggeri. La proposta della Commissione Europea del 2013 doveva rafforzare il coordinamento e lo scambio di informazioni tra gli organismi nazionali di applicazione con il sostegno della Commissione. Oggi, tuttavia, malgrado tali norme anti discriminatorie, le persone fragili (in particolar modo quelle della Sardegna e delle altre isole) si trovano sole, costrette a telefonare a molte compagnie aeree per trovare un volo che possa condurli nei viaggi della speranza. Le persone fragili della Sardegna che eseguono l’ossigenoterapia hanno difficoltà nel trovare un posto sugli aerei per loro stessi e per l’accompagnatore, quali sono le cause di tali discriminazioni?
Le direttive Enac? Le direttive che ogni compagnia aerea ha? Una cosa è certa: non è possibile negare il diritto alle cure, diritto ancora più difficile da garantire quando si frappongono anche le barriere architettoniche geografiche. L’alternativa per trasferire dalla Sardegna verso il Continente le persone che eseguono ossigenoterapia sarebbe di tipo navale, con viaggi molto più lunghi e disagevoli, che costringono all’affitto di un’ambulanza privata, per garantire una sufficiente autonomia respiratoria. Tutto al modico costo di 12mila euro. Pertanto, vi si chiede di non girare le spalle a chi vuole curarsi, con tutti i mezzi possibili, per vivere. Il diritto alle cure va garantito ora. In questo momento in Sardegna ci sono persone fragili che attendono il viaggio della speranza e più passano i giorni e più queste speranze si affievoliscono. Non possiamo aspettare che il nuovo Governo si costituisca ad ottobre prossimo per iniziare l’approccio al problema. Urge risolvere oggi tale problematica. Queste persone fragili esistono ed hanno contattato noi, lavoratori fragili e inidonei (oncologici, immunodepressi, trapiantati, sordi, genitori con figli disabili gravi) in loro soccorso. Non lasciateci indietro, aiutateci ora, perché nell’immediato queste persone devono sottoporsi presso Centri sanitari ultra- specializzati a visite specialistiche, che stabiliranno se siano candidabili ad un trapianto polmonare.
Non negategli questa speranza ed opportunità di vivere. Aiutateci a risolvere queste situazioni discriminatorie, lesive del diritto fondamentale alle cure tempestive”.












