di Enrico Lobina
Per quale alchimia alcune città sono amate, belle e governabili, e altre no? E quali saranno le caratteristiche delle realtà comunali nei prossimi anni? La città del futuro, la Next Polis, sarà partecipata, coesa, produttiva ed estesa a patto che si recuperi una visione ideale che parta dal vissuto quotidiano delle nostre comunità locali. Siamo le città che viviamo: partendo da questo assunto, diciassette giovani amministratori e professionisti evidenziano le potenzialità degli enti locali tra valori consolidati, best practices e politiche lungimiranti. Un percorso variegato che racchiude il senso di questa agile pubblicazione, con tre obiettivi principali: offrire un modello di lettura delle città attraverso le relazioni che in esse si strutturano; descrivere i limiti e le difficoltà che contraddistinguono queste «chiavi relazionali»; indicare qualche spunto concettuale o estremamente pratico per costruire o ricostruire quel «valore» che in fondo altro non è che la misura dell’efficacia delle azioni che si mettono in campo. Per attuare il cambiamento di rotta è necessaria una spinta dal basso che non è rivoluzione, ma adesione partecipativa al cambiamento da parte dei soggetti privati, le singole persone innanzitutto, consapevoli che – scriveva de Tocqueville nella Democrazia in America – «nel Comune risiede la forza dei popoli liberi». Ho contribuito alla pubblicazione “Next Polis – Idee per la città di domani”, con un saggio scritto a quattro mani con Silvia Nurchi.
In Sardegna la qualità dell’amministrazione, e della politica, è molto bassa. Per questo abbiamo tentato, in questi anni, di innalzarla. Questa pubblicazione, che è stata presentata alla Camera dei deputati oggi, è uno dei risultati tangibili di questo sforzo. Due decine di amministratori di diverse realtà ed estrazioni politiche si sono confrontati sulla città di domani.
Il saggio che propongo è sulle politiche sociali di comunità. Sono a disposizione per presentare la filosofia ed il contenuto del libro in Sardegna.












