Cerchiamo l’acqua, un convegno organizzato da ETSI, curato da Pino Vargiu e Alessandra Agnesa, sulla preziosa risorsa e ospitato nelle sale della Pinacoteca di Cagliari. L’incontro ha offerto una serie di riflessioni sull’acqua grazie agli interventi di 5 relatori e moderato dal giornalista Andrea Frailis. Nel primo giro di interventi, Pierluigi Montalbano ha parlato delle antiche civiltà nate in prossimità dei grandi fiumi e delle immense città che oggi sono attraversate dai fiumi: Pechino, Hong Kong, Londra, Parigi, New York, Karachi. A seguire, Nicola Dessì ha concentrato l’attenzione sui pozzi sacri, i templi nuragici realizzati oltre 3000 anni fa, luoghi dove le genti si incontravano e celebravano riti nei quali l’acqua era uno degli elementi sacri. Il terzo intervento, curato da Giuseppe Altamore, ha messo l’accento sugli aspetti giuridici dell’approvvigionamento idrico e della sua distribuzione, valutando la quantità d’acqua necessaria anche per gli utilizzi industriali e agricoli. Ha evidenziato la possibilità che la carenza d’acqua stimola conflitti e può degenerare in cruente guerre. La parola è passata poi ad Antonio Vernier che ha evidenziato le attività dell’UNESCO mirate a garantire che l’acqua sia considerata un bene da salvaguardare e reso disponibile per tutti, limitando gli sprechi e aiutando i popoli che hanno difficoltà nel reperirla.
Ha chiuso gli interventi Gianni Agnesa con una panoramica su una serie di isole mediterranee che, come la Sardegna, sono impegnate nel migliorare la gestione della risorsa idrica con soluzioni tecnologiche che riducono gli sprechi e riescono a soddisfare il fabbisogno degli abitanti. Per il secondo giro di interventi Pierluigi Montalbano ha mostrato un video sulle correnti marine e ha illustrato come il mare e i fiumi sono delle autostrade commerciali lungo le quali i popoli trasferiscono merci. Uomini, merci e idee circolano senza sosta, e l’incontro delle genti negli approdi crea le condizioni per uno scambio culturale e innesca un processo evolutivo con reciproci vantaggi per chi riesce ad essere parte attiva nei commerci.
A seguire, Nicola Dessì ha commentato i principali pozzi sacri della Sardegna mostrando immagini che hanno evidenziato la maestria degli architetti e degli artigiani nuragici, e mettendo in risalto la figura della donna nella organizzazione sociale preistorica. Il secondo intervento di Antonio Vernier ha visto l’Etiopia al centro dell’argomento acqua, con il lavoro ventennale svolto sugli altopiani africani per migliorare le condizioni di vita dei residenti grazie alla realizzazione di pozzi che hanno aumentato la disponibilità procapite da 20 litri giornalieri a oltre 300 litri, con conseguente aumento della produzione agricola, incremento delle attività di allevamento e un generale benessere diffuso che ha prodotto un sensibile aumento demografico e la fine dell’emigrazione. Con l’ultimo intervento di Gianni Agnesa, dedicato ad attività tecnologiche all’avanguardia per la produzione e la raccolta dell’acqua, si è conclusa l’intensa mattinata dedicata a questa preziosa risorsa e l’attenzione dei presenti si è spostata verso ciò che gli studenti dell’alberghiero Azuni hanno creato con la supervisione del prof. Fabrizio Uda per deliziare il palato e la vista degli ospiti: un ricco banchetto preparato con cura e presentato con gusto estetico.












