di Jacopo Norfo
Hanno ragione gli automobilisti del Sulcis che bloccati dalla protesta dei migranti denunciano: siamo sequestrati in casa nostra, nelle nostre strade. Hanno ragione però anche loro, i migranti, che rivendicano quel pocket money che spetta loro di diritto. Ha ragione Pigliaru che predisponde un bando per l’accoglienza, ma ha ragione anche Ignazio Locci di Forza Italia che afferma che la Sardegna non può essere la terra per ospitare il nuovo hotspot galleggiante per i migranti, al porto di Cagliari. Hanno ragione un po’ tutti ma qui sta perdendo la Sardegna per colpa dell’Europa, che non riesce a sbrogliare la grande matassa dell’immigrazione che potrebbe portare nei prossimi anni a clamorose sorprese in tutte le competizioni elettorali.
Ciò che viene sottovalutato è il business sommerso dell’accoglienza ai profughi in Sardegna. Le strutture e gli hotel che stanno vivendo ormai solo di quello, e spesso trattengono quei soldi destinati al vitto degli stranieri. La giornalista cagliaritana Francesca Fradelloni oggi spiega su Fb: “Il decreto sui migranti del governo Italiano prevede che i Comuni più virtuosi ottengano 500 euro per ogni richiedente asilo accolto fino alla data del 15 ottobre. Nel Lazio con 108 città o paesi che hanno messo strutture a disposizione c’è stato un “premio” pari a 6 milioni e 588 mila euro, di cui circa un milione a Roma.
I soldi erogati possono essere utilizzati per fini anche diversi da quelli legati all’emergenza migranti, dunque per l’illuminazione delle strade, la manutenzione e ogni altro servizio per i cittadini che il sindaco ritenga necessario. Lo prevede l’accordo che il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha siglato con l’Anci, l’associazione dei Comuni, proprio per avere a disposizione il maggior numero di posti possibili e cercare di aggirare le “resistenze” di quegli amministratori che rifiutano l’accoglienza. Quindi doppia vergogna”. Una posizione chiaramente in difesa dell’accoglienza ai migranti. Ma allora: i soldi dell’accoglienza dei migranti in Sardegna, che il governo dovrà dare ai Comuni, li sfrutteremo anche qui per dare servizi ai cittadini sardi? E se fosse questa la vera chiave di svolta anche contro il razzismo, la prima prova tangibile di integrazione? Perchè alla fine a smuovere tutto sono sempre i soldi.













