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“Che la Giunta regionale sia nemica dichiarata dei cacciatori sardi è un fatto ormai conclamato. Ma che si renda protagonista della più assurda delle discriminazioni nei loro confronti è inammissibile”. Questa la denuncia del consiglio regionale dei riformatori Michele Cossa, a proposito dell’imminente conclusione, fissata il 19 gennaio prossimo, della caccia a tordo, beccata e cesena. “Col discutibile pretesto di aspettare il pronunciamento del TAR, l’assessore della difesa dell’ambiente aveva stabilito quella data di chiusura, ma con l’impegno di rivedere la decisione. Ora però sta traccheggiando, aggiungendo un altro tassello alla guerra intrapresa sin dall’inizio contro il mondo venatorio sardo. Il risultato è che i cacciatori dell’Isola si trovano gravemente discriminati rispetto ai loro colleghi della Penisola, dove invece la caccia chiuderà il 31 gennaio. Una situazione inaccettabile, alla quale Spano deve porre immediatamente rimedio”, conclude Cossa.