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“In Sardegna si conferma il trend crescente dei nuovi contratti a tempo indeterminato del settore privato”. Così l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura commenta il report dell’Osservatorio sul Precariato pubblicato ieri dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, aggiornato al mese di agosto 2015. “I numeri ci dicono anche che al risultato delle misure nazionali si somma la buona resa delle politiche attive elaborate dalla giunta regionale, che contribuiscono alla performance incoraggiante del nostro mercato del lavoro”.
I dati. Nei primi otto mesi del 2015 la Sardegna registra, rispetto al corrispondente periodo del 2014, un aumento di 6.888 nuovi rapporti di lavoro a tempo indeterminato attivati nel settore privato, (da 19.037 a 25.925), pari a una variazione percentuale del 36,2%. L’aumento è di poco superiore al dato nazionale (34,6%). La Sardegna ottiene la seconda performance migliore fra le regioni del Mezzogiorno dopo la Basilicata (40,9%). Per quanto riguarda i contratti a termine, diminuiscono le assunzioni del 5,6%, passando da 55.063 dei primi otto mesi del 2014 a 51.969 del corrispondente periodo del 2015. A livello nazionale invece c’è una variazione in aumento pari al +1,3%. Nello stesso periodo aumentano nell’isola le assunzioni in apprendistato (1.546) con una variazione del 10,5%, mentre il dato nazionale registra una diminuzione del 7,5%.
Voucher. Per quanto riguarda i buoni di lavoro, nei primi otto mesi del 2015 risultano venduti in Sardegna 2.473.050 voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto al corrispondente periodo, del 2014, dell’86,0%, che posiziona l’Isola tra le regioni con la variazione maggiore. La variazione media nazionale è pari al 71,3%. “Un aumento così consistente dell’utilizzo dei voucher ci preoccupa e va approfondito”, dice Mura. “La loro introduzione nel nostro ordinamento ha permesso l’emersione del lavoro sommerso, ma un incremento così elevato suggerisce di verificare che lo strumento venga utilizzato in maniera genuina, e non vada a destrutturare rapporti di lavoro stabili”.