I primi lavori sono già partiti, denominati “Rinaturalizzazione di habitat sensibili in aree fortemente antropizzate e regolamentazione degli accessi”, mirano a conservare “l’arte espressa da Madre Natura”: finanziati dalla RAS – Regione Autonoma della Sardegna con fondi a valere sul Por Fesr 2014-24, i fondi sono stati ottenuti partecipando ad un bando a dicembre 2019, con un importo che ammonta a circa 500 mila euro e prevede interventi nel Sic denominato “Promontorio, Dune e Zona Umida di Porto Pino”.
“L’area interessa il territorio di Sant’Anna Arresi, Comune Capofila, e ricade in parte anche nei comuni di Teulada e Masainas” spiegano le istituzioni locali.
“Il progetto si pone come fondamentale finalità la protezione, valorizzazione e la realizzazione di servizi funzionali alla fruizione sostenibile.
Per quanto riguarda gli obiettivi e le finalità relative alla protezione, valorizzazione e fruibilità dell’area SIC il progetto prevede di: aumentare il livello di accessibilità e di fruibilità delle aree attraverso l’organizzazione del sistema pedonale di accesso su passerelle amovibili ai vari settori costieri degli arenili; proteggere i vari arenili, a seconda delle situazioni evidenziate e previste nel Piano di Gestione, con interventi funzionali alla protezione delle dune quali, viminate, schermi frangivento; realizzazione di sistemi quali dissuasori per garantire la protezione degli arenili ed impedire l’accesso ai veicoli e ai pedoni in contesti sensibili”. E ancora: “Valorizzare le componenti naturalistiche e paesaggistiche, promuovendone la fruibilità in concomitanza all’utilizzo balneare dell’area; ridurre la frammentazione degli habitat”.
“Un altro traguardo importante per l’intera comunità arresina” ha sottolineato il Comune.












