di Davide Zedda
Tagli, tagli e ancora tagli. Questa volta sono i Carabinieri di San Sperate a dover fare i bagagli e lasciare la sede che attualmente li ospita. “Il problema – sottolinea il Sindaco Enrico Collu – è quello di riuscire a trovare dei locali idonei e far si che l’Arma non debba abbandonare il paese, così come sempre più spesso capita in tanti centri della Saregna e non solo. L’amaro sfogo del primo cittadino del Paese Museo, arriva attraverso il profilo Facebook dello stesso Collu, che in mattinata ha scitto quanto segue: Che il mio sarebbe stato un mandato tutt’altro che semplice lo avevo capito fin dai primi giorni di fuoco. Poi i tagli agli Enti locali, fino a ridurre i trasferimenti a quasi un terzo rispetto alle gestioni precedenti e, nonostante le vane promesse di chi sta “ai piani alti” (e non in trincea), il patto di stabilità e gli adempimenti richiesti ai Comuni sempre più stringenti e oppressivi. Lo stato sociale sempre più compromesso dalla crisi con il lavoro che è sempre di meno ci costringe a lavorare quotidianamente sul filo del rasoio. Ora arriva la mazzata dello “sfratto” e della ricerca di una nuova sede per la stazione dei carabinieri di San Sperate. Quello che è successo in altri paesi, dove alla fine non trovando locali idonei ai costi che l’arma si può permettere, hanno chiuso e trasferito la stazione altrove, non mi lascia sereno anche se qui è per ora solo una ipotesi. Ora sento già chi invoca l’intervento del Comune…. già, ormai sta diventando il giochetto preferito del nostro governo o della regione scaricare le patate bollenti sui Comuni che avendo necessità diretta son costretti a farsene carico. I Carabinieri non hanno soldi per costruire nuove caserme, o non possono nemmeno farlo, e trovare in affitto edifici idonei alle loro esigenze, oltre che al budget, non è certo semplice … e non per colpa loro in quanto la forbice governativa non ha risparmiato nemmeno le forze dell’ordine. Mi domando: ma con tutti i tagli dei trasferimenti ai Comuni, le tasse recenti come la TASI e la TARI, imposte per farci pagare i nostri servizi, con le povertà estreme e i lavori socialmente utili ormai a carico nostro che fa si che di soldi lo Stato e regione ne risparmiano e ne introitano, ma questi soldi dove vanno a finire? Ho sentito un deputato che rispondeva ad un Sindaco che poneva la stessa domanda “e la sanità e la sicurezza chi le paga?” Bella osservazione, lo vorrei capire anche io visto che a San Sperate non abbiamo una struttura sanitaria pubblica, ci hanno persino levato il punto dove effettuare i vaccini, e ora ci si chiede di fornire noi, Comune, i locali per la caserma… non mi sembra corretto. Comunque sia, come abbiamo fatto per la provinciale, come abbiamo fatto per i rifiuti nel fiume, come stiamo cercando di fare nel nostro piccolo per tante cose che non ci dovrebbero competere come amministrazione ci stiamo impegnando per trovare una soluzione anche a questo ennesimo problema. San Sperate non può restare senza Caserma, questa è l’unica cosa certa. Colgo l’occasione per ringraziare i vari comandanti che si son succeduti e i Carabinieri della nostra stazione per il lavoro e l’impegno che dedicano quotidianamente alla nostra comunità da anni con grande senso di responsabilità e equilibrio, contribuendo non solo a garantire la legalità ma anche a smorzare tensioni sociali sempre più striscianti e figlie di questo periodo storico malato. A molti anni ancora… speriamo”.













