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Svelato il nuovo volto della celebre scalinata della chiesa di Santa Lucia dipinta dall’artista sangavinese Giorgio Casu: un tripudio di colori per raffigurare la pace. L’opera verrà ufficialmente inaugurata questo pomeriggio alle 18,30.
Ancora una volta è stato lui, Giorgio Casu, famoso per i fiori dello zafferano, caratteristici del suo paese del Medio Campidano, e dei suoi tratti artistici inconfondibili che hanno incantato il mondo. Ha dipinto la celebre scalinata con “Alice” che rappresenta il tema della pace. Impossibile transitare nel comune sassarese e non soffermarsi ad ammirare la sua opera “Condivisione”: “Giorgio Casu ha conquistato la notorietà grazie a interventi di arte urbana realizzati in tutta l’Isola e a partecipazioni ad esposizioni di livello internazionale. Siamo entusiasti di vederlo all’opera ad Arzachena ancora una volta dopo il grande successo di visitatori che ha portato nel centro storico con il progetto del 2021 – ha dichiarato la delegata alla Cultura, Valentina Geromino -. C’è molta attesa e curiosità per questo nuovo intervento che si è consolidato nel tempo come un appuntamento artistico-culturale irrinunciabile per rianimare il centro storico. L’installazione diventa anche strumento per trasmettere messaggi ricchi di significato alla comunità e ai visitatori di tutto il mondo, che scelgono da sempre la nostra destinazione per le vacanze”.
“Condivisione” è stata realizzata nel mese di marzo come dipinto su 74 tavole: “Ho deciso di trattare il tema della pace rappresentando una delle figure che hanno caratterizzato il mio lavoro negli ultimi anni: Alice. Insieme ai conflitti che stanno attanagliando il mondo in una morsa di rancore insoluta esiste un’altra guerra, quella per il diritto di esistere nella diversità – ha affermato Giorgio Casu -. Così, ho scelto di raffigurare una ragazza con un libro in mano lungo la scalinata. Qui, Alice è una donna che non ha paura di mostrare le proprie passioni e la ricerca della propria identità. Questa ricerca dovrebbe essere un diritto assoluto e non un lusso, o una negazione culturale. Con questo diritto arriva anche il dovere della capacita di rapportarsi all’altro, diverso o simile, per cercare una via comune di pace e integrazione nel mondo che condividiamo. Ho chiamato quest’opera “Condivisione” perché è una prerogativa e non un sogno, almeno nel mondo di Alice”.