“Se vinciamo, via la Sanità di Pigliaru”.
Ho letto l’intervista con attenzione sperando di capire, ma secondo una strategia comunicativa consolidata, si prosegue con gli slogan, si fa emergere il malumore, lo si cavalca, ma non si aiuta a capire qual é il progetto. Distruggiamo mediaticamente, raccogliamo il consenso, ne parleremo dopo di cosa fare. Anzi é possibile che non faremo proprio niente! Cancellerà l’ATS? Quante ASL? Non farà la centrale unica d’acquisto? Non ha parlato al Corriere della Sera di prezzo standard nazionale, o vanno bene gli acquisti con prezzi superiori al 30% rispetto alla Lombardia? Annullerà la Rete Ospedaliera lasciando reparti che non raggiungono standard di qualità previsti dal Piano Nazionale Esiti? Farà partorire le donne sarde in ospedali con meno di 100 parti all’anno? Farà operare i cittadini sardi colpiti da tumore in ospedali dove si fanno tre interventi all’anno? Farà trasportare i pazienti con infarto e ictus nei piccoli ospedali dove non possono fare il trattamento, per poi farli trasferire perdendo del tempo? Farà aumentare la sanità privata dal 4% attuale in Sardegna al valore della Lombardia? Sospenderà AREUS ed elisoccorso (che con orgoglio abbiamo costruito con il Presidente Maroni, in collaborazione con Alberto Zoli AREU Lombardia)? Sospenderà l’unità di Progetto Eradicazione Peste Suina Africana, permetterà il pascolo brado, sospenderà l’abbattimento dei suini e liberalizzerà il commercio di carne di maiale Sardo in Lombardia, come ha promesso prima delle elezioni del 4 marzo ad alcuni pastori sardi?











