Ryanair, la beffa per una 80enne cagliaritana: “Mia mamma scaricata a Torino e costretta a camminare senza potere neanche bere”. Il racconto affranto di Andrea Manca sull’odissea di oggi del volo Cuneo-Cagliari: “Oggi 04/01/22, il volo da Cuneo a Cagliari delle 08:35, Ryanair FR4816 è stato dirottato con partenza da Torino Caselle. Ho portato mia madre 80enne, che necessita di assistenza speciale, al check-in dell’aeroporto di Cuneo/Levaldigi ed è stata presa in carico dal personale aeroportuale, tutti gentilissimi. Ho atteso all’esterno la partenza dell’aeromobile, viste le condizioni della nebbia ho immaginato che avrebbe fatto ritardo. Alle 09:30 circa, mia madre mi chiama e mi informa che la stavano mettendo sul bus per Torino/Caselle. Durante tutto il tragitto ci siamo sentiti telefonicamente. Arrivata all’aeroporto di Torino/Caselle mi ha chiamato, la voce tremante e sensibilmente provata. È stata fatta scendere dal Bus, insieme agli altri passeggeri, e gli è stato detto di camminare. La povera nonnina, si è trascinata il trolley e lo zaino finché ha potuto, preoccupata di non riuscire a tenere il passo dei suoi compagni di viaggio. Una passeggera, la ringrazio di cuore, è arrivata in aeroporto e ha chiamato aiuto. Mamma è stata raggiunta e fatta sedere in carrozzina, ricevendo l’assistenza richiesta.
Io comprendo che non è facile organizzare la situazione di un trasporto improvvisato, anche se credo che una compagnia affermata dovrebbe essere in grado di gestirla. Fortunatamente mamma è lucida, ma si tratta comunque di una donna anziana, che aveva bisogno di aiuto e che sarebbe potuta cadere nel tragitto con chissà quali conseguenze. È arrivata a Cagliari dopo le 13:30, senza poter bere ne utilizzare la toilette.
Mi chiedo, in futuro le risposte potrebbero aiutare altri sfortunati viaggiatori.
Mi chiedo, in futuro le risposte potrebbero aiutare altri sfortunati viaggiatori.
Chi doveva provvedere ad accompagnarla o ad accoglierla?
Forse non riceveremo risposta da nessuno, Ryanair si è rifiutata di ascoltarmi, limitandosi a fornirmi il link per la loro pagina dei reclami”, conclude Andrea Manca nel suo triste racconto.









