di Paolo Rapeanu
Roberto Zanda ritorna, dopo cinque mesi difficilissimi, a casa, nella sua Cagliari. L’ironman sardo, dopo l’amputazione delle gambe e le nuove protesi – atto finale di un “calvario” iniziato nei ghiacci del Canada, dove lo sportivo si era perso ed era riuscito a sopravvivere a quasi cinquanta gradi sottozero per molte ore – viene circondato dall’affetto dei suoi tanti sostenitori e, in primis, dall’amore sconfinato dei suoi amici più stretti, dei suoi parenti e della moglie. Dopo essere sceso dall’aereo proveniente da Torino ed aver varcato la porta scorrevole degli arrivi dell’aeroporto di Elmas, Zanda risponde alle domande dei tanti giornalisti accorsi per il ritorno di uno sportivo entrato nel cuore di un’intera Isola.
”Sono felice di essere qui, vivo. L’alterativa era morire. Sono un po’ frastornato, ma contento. Mi attendono quindici giorni di fisioterapia, poi la palestra per recuperare velocemente anche il tono muscolare”, dice il sessantunenne mentre, senza nessuna fatica, si regge alla perfezione sulle sue nuove gambe e muove, a più riprese, la mano destra “bionica”. “Devo ancora perfezionare alcuni movimenti, ma riesco già a muoverla per mangiare. Mi dl un anno di tempo, penso di fare già una gara nella prossima stagione. Voglio recuperare velocemente la mia vita normale, cercando la serenità. Prima ero uno scavezzacollo”, ammette Zanda, “questo fatto mi ha insegnato tantissimo, la via va vissuta giorno per giorno, bisogna combattere per vivere. Ringrazio mia moglie e tutte quelle persone sconosciute che hanno messaggiato con me negli ultimi mesi, trovando una via di uscita anche per i loro problemi”. Per vedere il video del ritorno di Roberto Zanda basta cliccare qui .









