È arrivato al Policlinico di Monserrato per una rottura al femore, causata da una caduta, è uscito dentro una bara dopo diciassette giorni. Mario Melis, 82enne di Capoterra, un passato da montatore in raffineria, anche alla Saras, è morto qualche ora fa. I figli Antonio e Giancarlo hanno già scritto una email al Tribunale del malato di Cagliari e all’Ufficio relazioni con il pubblico dell’ospedale monserratino. Il motivo? “Vogliamo chiarezza”, spiega l’uomo. Che ha scritto, per filo e per segno, ciò che sarebbe successo dall’entrata in ospedale del padre sino al decesso: “Al suo arrivo è stato lasciato in attesa per 12 ore dentro un’ambulanza, cambiandola per ben 3 volte. Entrato in pronto soccorso, è stato visitato e lasciato in attesa per 5 giorni in una barella perché in reparto non c’erano posto letto e perché c’erano pazienti positivi al Covid. La diagnosi è stata la rottura del femore destro. Vogliamo precisare che nostro padre era asmatico, diabetico e affetto da broncopneumopatia polmonare cronico ostruttiva”. Aveva varie patologie, insomma, Mario Melis. I giorni passano: il 25 aprile “è stato portato in reparto e operato, garantendoci che tutto era a norma e sanificato a causa del Covid. Il giorno dopo siamo venuti a sapere che papà è risultato positivo. Non ho più avuto sue notizie per 3 giorni”, prosegue Antonio Melis.
Preoccupati, avrebbero “chiamato insistentemente dottori e infermieri senza nessuna risposta. Il due maggio siamo riusciti a parlare con un’infermiera e solo con la minaccia di chiamare i carabinieri siamo riusciti a parlare con un medico che ci ha detto che nostro padre stava bene e ci ha messo in contatto con lui”. I figli sono felici, ma la gioia passa presto: “Al telefono aveva il respiro affannato, ci ha detto che non sapeva se sarebbe tornato a casa perché stava molto male. Nonostante non si potesse andare all’ospedale. il 3 maggio siamo andati per avere informazioni e capire il motivo per cui i dottori ci hanno detto che stava bene”, visto che lui “affermava il contrario. Il medico ci ha detto che papà stava bene e che addirittura voleva alzarsi dal letto. Di pomeriggio, al telefono, ci ha detto nuovamente che non stava bene, non riusciva a respirare bene e che addirittura non gli avevano messo neanche l’ossigeno. La sera non ha più risposto al telefono e stamattina ci hanno chiamato dall’ospedale, comunicando il suo decesso per un’insufficienza renale”. I figli non ci stanno e vogliono vederci chiaro: “Metteremo un avvocato”. Dall’ospedale, al momento, fanno sapere che “prenderemo in carico la segnalazione fatta dal parente del paziente e svolgeremo tutte le opportune indagini e verifiche”. La famiglia di Mario Melis resta in attesa.











