Lutto nel mondo dell’imprenditoria cagliaritana. A 46 anni se n’è andata Federica Brandi, amministratrice unica della Efispau Shipping, colosso delle agenzie marittime fondata nel 1885: la Brandi stava guidando la quinta generazione di un gruppo di agenti marittimi ed esperti di spedizioni tra i più noti di tutto il capoluogo e del sud Sardegna. In lotta contro un tumore da sei anni, le sue condizioni erano migliorate ma, quattro giorni fa, uno choc settico l’ha portata ad essere ricoverata per qualche ora al Santissima Trinità e, poi, al Binaghi, dove è arrivata da positiva al Covid e dove è morta qualche ora fa. Imprenditrice giovanissima, per tanto tempo ai vertici del gruppo “young” della Confindustria, lascia il marito, Ninni Spissu, alla guida di una società di coaching, e una bimba di dieci anni. Cagliari perde una delle imprenditrici marittime più conosciute. Al lavoro ha sempre affiancato il suo impegno nel sociale. Il male contro il quale stava lottando l’ha portata a battagliare, anche pubblicamente, poco meno di un mese fa, quando era scoppiato l’ennesimo caos legato alla mancanza di sangue per chi doveva subire delle trasfusioni salvavita al Businco. Il suo post con tanto di appello al diritto alle trasfusioni, proprio a corredo di uno degli articoli del nostro giornale, è l’ultima traccia che ha lasciato nei social.
“Federica stava riuscendo a tenere sotto controllo la malattia, soprattutto dopo che due anni fa, a causa di una metastasi, aveva avuto anche problemi per quanto riguarda il midollo osseo. Giovedì ha avuto uno choc settico, è arrivata con l’ambulanza al Santissima Trinità e, dopo sei ore, l’hanno trasferita al Binaghi”, racconta Ninni Spissu. “La dottoressa che me l’ha comunicato mi ha detto che quello era il protocollo da seguire per i positivi al Covid. I medici l’hanno trasferita in terapia intensiva, l’ho potuta vedere solo una volta attraverso un vetro. Ha avuto un’emorragia interna, ieri, poi anche le cellule tumorali che avevano attaccato il midollo hanno contribuito a peggiorare le sue condizioni”. Spissu è arrabbiato e, nel momento più tragico, quello legato alla perdita della moglie, si scaglia non contro qualcuno ma contro le modalità che, a due anni e mezzo dall’inizio della pandemia, rendono impossibile dare un ultimo saluto al proprio caro prima che venga chiusa la bara: “Uno choc non poterla vedere un’ultima volta nella camera mortuaria. Mi viene quasi da sorridere all’idea che non si sia ancora studiato un metodo per evitare questo ulteriore dolore. Il Covid esiste, ormai dobbiamo conviverci: non è proprio possibile mettere una lastra di vetro, o qualcosa di simile, sopra la bara, prima di chiuderla per sempre?”. Un dolore che si aggiunge al dolore, insomma: “Federica era una persona dotata di una grande umanità e altruismo, capace di costruire relazioni sincere e solide con tutti, nel lavoro come nella vita. Il suo ultimo aggiornamento WhatsApp la rappresenta al meglio”. La frase scritta è: “Qualunque cosa accada, sorridi sempre”. Oggi, però, a Cagliari e nel settore della nautica c’è spazio solo per le lacrime dei tanti colleghi, collaboratori e amici di Federica Brandi.











