No della Regione: addio alla centrale termodinamica a San Quirico

M5S: “Lo stop al progetto di San Quirico ad Oristano è una buona notizia perché la realizzazione dell’impianto termodinamico non porta alcun beneficio ai sardi, sia in termini di costo dell’energia che in termini occupazionali”.


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L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus esprime la propria soddisfazione per il riconoscimento da parte dell’Assessorato dell’industria delle Regione autonoma della Sardegna della mancanza di disponibilità di parte dei terreni vantati dalla società bolzanina San Quirico Solar Power s.r.l. per la realizzazione del progetto ibrido di centrale solare termodinamica + centrale a biomassa (potenza complessiva lorda 10,8 MW elettrici) nella località agricola di San Quirico, verso le pendici del Monte Arci, in Comune di Oristano, interessante circa 55 ettari.

“Un progetto assurdo per l’ubicazione (area agricola pregiata) e devastante per l’ambiente e le attività agricole lì presenti, avverso il quale il Gruppo d’Intervento Giuridico onlus si è battuto e si batte, al pari delle Amministrazioni comunali di Oristano e di Palmas Arborea e del locale Comitato popolare”, commentano gli ecologisti.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus auspica che si tratti della definitiva conclusione di un progetto che avrebbe dovuto veder la luce in area industriale e non certo fra i campi dell’Oristanese.

M5Stelle. “Lo stop al progetto di San Quirico ad Oristano è una buona notizia perché la realizzazione dell’impianto termodinamico non porta alcun beneficio ai sardi, sia in termini di costo dell’energia che in termini occupazionali, con effetti negativi per il consumo del territorio agricolo ma anche di immagine per un territorio ad evidente vocazione agricola”. I parlamentari del M5S Emiliano Fenu, Lucia Scanu e Luciano Cadeddu esprimono la loro soddisfazione per l’esito negativo del Procedimento di Autorizzazione Unica per la realizzazione dell’impianto per la produzione di energia solare e a biomasse di San Quirico.

“Non entriamo nel merito delle motivazioni espresse dall’assessorato regionale dell’Industria nella propria comunicazione di rigetto dell’istanza, che attengono prevalentemente alla contestata disponibilità da parte della società San Quirico Solar Power Srl delle aree interessate dal progetto” continuano i parlamentari 5 Stelle, “ma non possiamo nascondere la nostra personale soddisfazione perché si è evitato di realizzare una vera e propria cattedrale nel deserto contro la volontà espressa, in tutte le sedi istituzionali, da parte delle comunità interessate, degli enti locali e di tutti i comuni guidati da amministrazioni di qualsiasi parte politica. Inoltre, fin da subito erano chiare le troppe incognite e rischi sull’utilizzo e sul funzionamento dell’impianto, problematiche che abbiamo evidenziato e cercato di contrastare ripetutamente”.

“Il Movimento 5 Stelle continuerà a vigilare e a battersi perché il territorio venga difeso da progetti non condivisi con le comunità e che rischiano di impoverire un’area che ha bisogno invece di interventi validi, che siano in armonia con il territorio”, concludono Fenu, Scanu e Cadeddu.