Un po’ meno blindato, un po’ più in balìa della coalizione. Solinas esce indebolito dalla visita di Matteo Salvini che a Cagliari, dopo che per l’intera legislatura di cinque anni si era fatto vedere un paio di volte, annuncia lavori e interventi e anche una sua nuova visita a gennaio. Al di là del mantra “squadra che vince non si cambia”, oggi il leader della Lega non ha alzato barricate per proteggere il suo pupillo e lanciarlo a una ricandidatura che, in coalizione, nessuno vuole.
“Io sono per la ricandidatura, la Sardegna di oggi è molto meglio della Sardegna di 5 anni fa. Ma siamo in una coalizione e io non impongo nulla, anche perché il centrodestra unito è un valore aggiunto importantissimo”, ha detto. Un valore soprattutto se dall’altra parte la spaccatura spalanca un’autostrada alla riconferma del centrodestra alla guida dell’isola. “Soru e Todde? Se hanno programmi diversi è giusto che vadano separati. Ormai il centrosinistra ha questo destino un po’ ovunque, pensiamo alla Toscana dove era fortissimo e ora va in ordine sparso”.
Infine, sull’ipotesi che sia Truzzu a guidare la coalizione Salvini chiude: “Se un sindaco lavora bene, va ricandidato a fare il sindaco”.









