Il centrosinistra tenta di correre ai ripari contro la candidatura di Alessandra Todde decisa a Roma dai vertici nazionali del Pd con il benestare della segretaria Elly Schlein. La notizia della scelta della vicepresidente dei 5 stelle, nuorese, ex sottosegretaria, era stata anticipata in esclusiva da Casteddu online a luglio scorso (https://castedduonline.it/regionali-elly-schlein-ha-deciso-alessandra-todde-candidata-presidente-per-il-centrosinistra-in-sardegna/). Notizia alla quale il segretario del Pd Comandini aveva risposto dicendo che “il candidato presidente della Sardegna sarà scelto in Sardegna” (https://castedduonline.it/comandini-non-decidera-roma-la-scelta-del-candidato-alle-regionali-per-il-centrosinistra-sara-fatta-in-sardegna/)
Dopo la lunga pausa estiva, a digiuno di incontri, vertici, confronti e strategie, mentre la Todde ha girato tutta l’isola come candidata in pectore, gli altri partiti della coalizione mai nata si sono resi conto che l’investitura della vice di Conte è reale, tanto da uscire allo scoperto e chiedere a Comandini di intervenire per opporsi a quella scelta. E, nel frattempo, anche i giornali nazionali, a cominciare dal Fatto Quotidiano, notoriamente vicinissimo ai grillini, ha dato più volte notizia del presunto patto romano.
Le strade ora sono due: accodarsi oppure mollare i 5 stelle e cercare un candidato in Sardegna che, pur con un centrosinistra a quel punto spaccato, possa avere qualche chance di vittoria, non per i numeri, che vedono il centrosinistra soccombere, ma per la capacità di essere trasversale e trascinante.
Il fronte del no alla Todde si fa dunque sempre più forte fra quelli che dovevano essere potenziali alleati. Resta da capire cosa farà il Pd, visto che, a quanto si dice, in questa partita rientra la candidatura di Comandini a sindaco di Cagliari.









