Continua ad abbattersi la scure del governo sul reddito di cittadinanza, con l’obiettivo di eliminarlo completamente dal 2024 per trasformarlo in un sussidio solo per chi non ha altro modo per poter vivere. Nei giorni scorsi la decisione di ridurre da 8 a 7 i mesi ponte di sussidio nel 2023 per chi è in grado di lavorare, per poi abolirlo completamente nel 2024. Oggi ancora una stretta, emersa dalla frenetica trattativa sulla manovra finanziaria che dovrebbe essere approvata in queste ore, sempre che si risolvano le tensioni molto forti fra Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Eccola dunque la novità sul reddito: non dovrà più essere “congrua” la prima offerta che – rifiutata – fa perdere il diritto al reddito di cittadinanza, l’ha stabilito l’emendamento approvato in commissione Bilancio: decadano dal beneficio qualora non accettino la prima offerta di lavoro congrua. E’ congrua l’offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento (entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici). Adesso cambia tutto: qualunque proposta dovrà essere accettata, altrimenti addio reddito.












