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RACCOLTA DEL SANGUE IN SARDEGNA: intervista al Presidente dell’Avis

di Redazione Cagliari Online
20 Giugno 2017
in area-vasta, hinterland

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La necessità di sangue non conosce ferie soprattutto in Italia, dove tutti i giorni esiste la necessità, per 1.800 persone, di trasfusioni per un totale di circa 8.700 unità di sangue. 

Numeri importanti, sono la base di un flusso sanguigno che pulsa, come nelle vene di una rete: quella della solidarietà dei volontari dell’AVIS.

Antonello Carta, presidente regionale dell’Associazione Volontari Italiani Sangue, asserisce che “i dati statistici sul numero delle donazioni, questa estate, sono incoraggianti”. Intervistiamolo dunque. 

Presidente, l’AVIS nazionale ha lanciato una nuova campagna che sarà diffusa sul web, in particolar modo sui Social Network. Quali gli obiettivi?

Le campagne che lancia AVIS nazionale sono sempre finalizzate ad una maggiore e completa azione di sensibilizzazione e conoscenza del “problema sangue” e della possibilità che ogni cittadino, in buona salute di età compresa  tra i 18 e 65 anni, possa fare donazioni di sangue e avvicinarsi così alla donazione periodica che è quella che garantisce maggiormente il sistema ed assicura un flusso costante del preziosissimo farmaco salvavita sangue.

 
La situazione dell’ultimo biennio è positiva?  
 
In questi anni la raccolta complessiva di sangue in Sardegna è cresciuta sensibilmente. Un piccolo riferimento: nel 2004 sono state raccolte – su base regionale – 64mila unità di sangue.
 
Nel 2012? Le donazioni raccolte – sempre su base regionale – sono state 79 mila. Di questi numeri l’apporto che l’Avis garantisce, tra raccolta diretta e donatori indirizzati ai Centri trasfusionali, si aggira intorno al 70% delle donazioni raccolte su base regionale.  L’impegno mi sembra consistente ed i risultati anche. 
 
Come considera l’attività associativa dell’AVIS, in Sardegna: quali pro e quali contro? 
 
L’attività associativa per quanto in argomento, è determinante ed indispensabile. Ha una grande capacità di contatto umano con le persone e costituisce una rete insostituibile – centoquarantasei realtà comunali, otto provinciali, una regionale – che si è costituita in decine di anni e rappresenta una organizzazione concreta, reale e attiva che assicura un flusso costante del prezioso “farmaco salvavita sangue”, con una attività che non si ferma mai, neanche la domenica. 
 
L’Associazione riesce a canalizzare lo slancio di generosità e di solidarietà dei 29.000 Soci Avis (dato regionale) in maniera assolutamente insostituibile grazie al lavoro e alla dedizione di centinaia di dirigenti associativi che nei vari territori di riferimento comunali e provinciali assicurano ogni loro energia – in collaborazione con Centri Trasfusionali di riferimento – perchè si accorci sempre di più la distanza tra il fabbisogno annuale di 108 mila  sacche e le 79 mila donazioni raccolte nell’anno passato. 
 
I “contro”? 
 
I pro sono veramente tanti. Non riesco a vedere contro se non il fatto che il “problema Sardegna” dove l’autosufficienza è ancora lontana dovrebbe diventare davvero, quotidianamente, un problema di tutti.
Gli sforzi vanno in quella direzione.
 
Ma per dovere di riconoscenza per i tantissimi donatori – che ringraziamo sempre – deve anche far rilevare che la Sardegna vive la particolarissima situazione della presenza marcata di tanti amici talassemici, circa 1.050 che per le loro necessità devono utilizzare circa i due terzi del sangue che si raccoglie in Sardegna. 
 
Vale a dire, tradotto in numeri? 
 
50.000 unità di sangue circa e la nostra Associazione continuerà ad assicurare ogni utile contributo e ogni utile sforzo perchè questa differenza sia sempre minore.
La Sardegna è una regione che deve ancora trovare energie e attività che le consentano di crescere ancora così come negli anni scorsi.
 
Le istituzioni vi aiutano in questo percorso?
 
Il rapporto con le Istituzioni è molto buono. Abbiamo una quotidiana frequentazione con l’Assessorato regionale della Sanità, la Struttura Regionale di Coordinamento l’SRC con responsabile il dr. Michele Bajorek, con i Centri Trasfusionali di riferimento e con i soggetti che concorrono alle problematiche.
 
Con il Comune di Cagliari e con tutti i Comuni ove sono presenti le Avis comunali. Con la Direzione Scolastica Regionale, con tutti i Comandi e gli Enti Militari tutte le Scuole – non vorrei correre il rischio di dimenticare qualcuno – le altre Associazioni che spesso ci aiutano nella quotidiana attività e generalmente con tutti i soggetti attivi on i quali abbiamo i contatti necessari per la realizzazione delle nostre attività. 
 
Sono questi i vostri interlocutori ai quali vi rivolgete? 
 
Ci rivolgiamo alle Istituzioni che possono aiutarci. I Comuni in primo luogo per poter avere spazi necessari per l’attività associativa e la organizzazione delle raccolte che si programmano numerosissime.
 
E la sola Avis provinciale di Cagliari, che organizza  annualmente circa 1.200 “uscite” tra invio di autoemoteche e raccolte organizzate in loco, ha consegnato ai Centri Trasfusionali  – nel 2012 – 18.300 donazioni – la provinciale di Sassari circa 6.000 donazioni e di volta in volta a tutti coloro con i quali veniamo in contatto nella attività di tutti i giorni. Amministratori, dirigenti scolastici, commercianti, professionisti, singoli donatori.
 
Nessuno, mi risulta, ha mai fatto mancare – quando richiesto – il proprio utile contributo. 
 
Da donatore, cosa chiederebbe ai “futuri” ed attuali donatori?
 
Se dovessi fare un appello ai fututi potenziali donatori direi – anche da donatore – che donare un pò del proprio sangue è bellissimo, non costa assolutamente niente e gratifica principalmente chi fa la donazione.
 
Vorrei poter far arrivare a ognuno di loro la estrema soddisfazione delle  migliaia di donatori che ogni anno assicurano questo piccolo/grande gesto di solidarietà. Credo che sarebbe trainante. 
 
E con questo spirito fervono i preparativi per gli 80 anni dalla fondazione dell’AVIS a Cagliari, giusto? 
 
L’Avis comunale di Cagliari, l’anno prossimo festeggerà gli 80 anni di atività. È la prima che si è costituita in Sardegna grazie alla generosità e disponibilità del dottor Enrico Fois, suo fondatore.
Che dire: c’è qualcosa di straordinario dalla quale si è creata tutta l’attuale organizzazione e tantissime Avis comunali.
 
Credo che la Città di Cagliari e la Regione tutta possa essere orgogliosa di avere una Associazione di questa dimensione e di questa storia.
 
Cercheremo di vivere questo momento nel modo migliore con una bella, grande e convolgente Festa del Donatore per testimoniare e ringraziare innanzitutto tutti i Soci Donatori  e tutti coloro che a vario titolo hanno assicurato il loro contributo. Ha concluso Antonello Carta.

 

 
 
Tags: Antonello cartaAvisMarcello PolastrisangueSardegnasliderhomepagetrasfusioni
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