Ustionato ma vivo. Se Salvatore Ledda, l’85enne di Quartucciu che ieri se l’è vista davvero brutta nella sua abitazione di via delle Fragole, nella frazione di Sant’Isidoro, sta meglio e respira ancora lo deve, soprattutto, al coraggio e all’altruismo di un suo vicino di casa. Marco Fanni, 50 anni, operaio in una cava, padre di due figli: è lui, appena sentito il forte boato, il primo a essersi precipitato con l’automobile sino alla casa del vicino: “Tra la mia e la sua abitazione distano circa 500 metri, avevo capito subito che fosse successo qualcosa di grave”. Il cinquantenne è entrato nella casa, devastata dall’esplosione causata da una fuga di gas e dal successivo incendio. “Ho visto Salvatore in un angolino, mi ha subito chiesto di aiutarlo. Ho trovato un varco, era cosciente e gli ho chiesto se stesse bene. Mi ha detto di aiutarlo ad alzarsi, non ce la faceva più e aveva a malapena un maglione. L’ho tirato fuori di peso, scalzo, sino al cancello, facendomi largo tra le macerie”. Prima, però, ha avuto il sangue freddo per notare alcune bombole, piazzate pericolosamente vicino ad una stufetta: “Le ho chiuse, temevo che potesse esserci qualche altro scoppio”.
Una volta raggiunto l’esterno dell’abitazione, uno dei due figli di Marco Fanni aveva già chiamato i vigili del fuoco e un’ambulanza. I soccorritori “sono arrivati nel giro di un quarto d’ora”. Eroe? “No, macchè eroe. Lavoro come operaio in una cava e mi intendo di esplosioni, ho l’orecchio allenato. Sono felice che Salvatore stia bene, abito in questa zona da vent’anni e ci salutiamo quasi ogni giorno”. Presto, salvo complicazioni, l’85enne uscirà dall’ospedale: “Non vedo l’ora di poterlo rivedere nel nostro rione”.











