La basilica di Sant’Elena colorata come i mastelli dei rifiuti nel volantino preparato dalla De Vizia per spingere le novità legate al porta a porta a Quartu scatenano un polverone. Un prete furioso e una società che chiede lumi e smentisce possibili risarcimenti. È il 28 settembre quando don Alfredo Fadda, dopo aver inviato una diffida alla De Vizia, rilascia una video intervista a Casteddu Online: “La basilica di Sant’Elena colorata come i mastelli della spazzatura. Un’offesa a un segno della cristianità. Ora vorrebbero darci un rimborso: non vogliamo soldi, devono rimuovere tutti i cartoncini”, aveva tuonato il don. Il giorno dopo, in seguito alle rimostranze del religioso, la De Vizia “ha sospeso la distribuzione del materiale”. A distanza di più di una settimana, non c’è stata nessuna nuova comunicazione. E la De Vizia, con un’email scritta alla basilica di Sant’Elena, al Comune, a due ingegneri (uno del Comune e l’altro della Gesap Consulting) e alla nostra redazione, chiede lumi e fornisce chiarimenti.
Per quanto riguarda il possibile risarcimento alla basilica, “proposte di intese per una risposta pecuniaria non sono mai state fatte dalla società, non avendo, tra l’altro, avuto nessun contatto in merito ai fatti in oggetto”. C’è poi l’appello all’amministrazione comunale quartese: “Siamo in attesa di ricevere una risposta in merito alla volontà di continuare la originaria campagna informativa con i disegni ‘inquisiti'”, cioè con la basilica colorata con le tonalità dei mastelli, “procedere con la rimozione degli stessi, ovvero individuare un nuovo logo o disegno”.










