Ha pagato quattromila euro, “tremila più altri mille di spese amministrative” per ottenere due loculi, attaccati, per il padre e la madre, nel cimitero di Quartu. Francesco Soro è morto il sette luglio, la moglie Fernanda due mesi più tardi. È stato il figlio Francesco a versare sino all’ultimo centesimo tutti i soldi per garantirgli una degna sepoltura. Che però non ci sarà, almeno non nell’immediato: nel camposanto quartese il trasferimento delle salme nei loculi di emergenza è appena iniziato, ma per la coppia la destinazione non può essere quella prevista dal Comune: “No, devono stare vicini, ho pagato per fare in modo che il loro ultimo desiderio fosse esaudito. Desiderio che è anche il mio e di mia sorella”, spiega Alessandro. “Il responsabile del camposanto, senza un briciolo di sensibilità, ha comunicato all’agenzia funebre che prima dell’autunno del 2024 non se ne parla, e non si sa nemmeno se la data verrà rispettata”. Un colpo al cuore grandissimo: “È come se fossero morti per la seconda volta, tanto è il dolore misto a rabbia che sto provando”.
“Non è possibile che nel cimitero della terza città della Sardegna ci siano sempre problemi su problemi”, prosegue l’uomo. “La verità è che non funziona un bel niente, e temo fortemente che, tra due anni, papà e mamma saranno ancora tumulati chissà dove, lontani, magari addirittura in due ali differenti del camposanto, senza il minimo rispetto della loro e della mia volontà”.








