Saranno i giudici a decidere chi ha ragione, ma intanto il piccolo per ora è stato affidato alla mamma, ma non riesce più a vedere il proprio figlio. “Mi è stato tolto il diritto di vederlo senza alcun motivo”, spiega, “prima riuscivo a vederlo quando passavo alla mia ex il mantenimento, poi tutto è precipitato da quando ho avuto una bambina con la mia nuova compagna. Ho fatto di tutto, ho chiamato i servizi sociali, sono andato a casa della mia ex e mi sono rivolto al tribunale, ma non riesco a vederlo. Io sono un onesto lavoratore e ho il diritto di vedere il mio bambino”.
La replica dell’ex compagna. “Faccio presente che non solo non ho mai impedito le visite del padre col figlio, ma sono sempre stata io a favorirle (ad esempio, quando il bambino è stato ricoverato per un piccolo problema, l’ho supplicato per venire in ospedale a trovarlo), almeno fino al quando il bambino ha riferito di essersi sentito dire che non sarebbe più stato voluto dal padre con la nascita del nuovo figlio dalla nuova compagna. Non so da chi abbia sentito questa cosa, il risultato è stato comunque che mio figlio ha subito un vero e proprio trauma e ha cominciato a rifiutare le visite col padre, perciò ho chiesto che entrambi venissero seguiti dai servizi competenti con lo specifico supporto di uno psicologo.
Ad oggi non mi risulta che il padre si sia mai presentato presso il servizio di sostegno alla genitorialità, ma mi risulta invece che nei colloqui con i servizi sociali del suo paese si sia limitato a fare dichiarazioni calunniose nei miei confronti, che lo stesso giudice ha avuto modo di dichiarare infondate. Per quanto riguarda la frase “prima riuscivo a vederlo quando passavo alla mia ex il mantenimento”, faccio presente che il vostro intervistato non ha mai pagato il contributo per il mantenimento del figlio, addirittura arrivando a sostenere negli atti del processo di avermi consegnato una o due volte piccole somme in contanti, cosa che peraltro a me non risulta.
Infine, il vostro intervistato dice di essere un lavoratore, ma sarei curiosa di conoscere che lavoro svolge, visto che nel procedimento davanti al Tribunale ha dichiarato di farsi mantenere col reddito di cittadinanza della compagna, mentre nelle foto dei social network esibisce belle macchine e moto, posta i video di festeggiamenti principeschi etc. Ai vostri lettori vorrei far capire cosa voglia dire dover crescere un figlio senza alcun supporto né economico né morale da parte del padre, per poi sentirsi calunniare in questo modo”.











