Una protesta organizzata all’ultimo, nelle chat di WhatsApp: “Tutti sotto al Comune”. Così hanno fatto circa duecento studenti dell’istituto tecnico commerciale Levi di Pitz’e Serra a Quartu. Dopo l’ultima ondata di maltempo l’istituto si è trasformato, ancora una volta, in una piscina. La rabbia è tanta e i ragazzi e le ragazze, dopo un primo stop in via Eligio Porcu, hanno deciso di protestare davanti agli uffici del sindaco Graziano Milia, in via Brigata Sassari. Armati di striscioni e trombette, hanno voluto attirare l’attenzione, riuscendoci, sulle troppe criticità che, da anni, stanno vivendo: “Vogliamo un istituto sicuro”, “Basta con le aule piscine, ridateci la serenità di studiare”. Un paio di rappresentanti sono stati ricevuti dallo stesso Milia: “Mi attiverò subito con i tecnici della Città Metropolitana per approfondire meglio tutta la situazione, le scuole superiori non sono una mia competenza. Se ci fosse stata un’allerta rossa avrei potuto chiudere le scuole, ma non c’è stata. E comunque, anche in quel caso, avrei dovuto prima informare la stessa Città Metropolitana”.
“Da due anni la palestra è praticamente inagibile, vogliamo scuole sicure”, dice Alessia Meloni, studentessa al quinto anno. “Quando piove l’acqua entra ovunque. Nelle aule, nei corridoi, addirittura nel laboratorio di informatica. Abbiamo paura”. Le fa eco un’altra studentessa, Sara Cecoro: “Non è possibile fare lezione in sicurezza, dobbiamo fare educazione fisica all’aperto in inverno. L’acqua, ad ogni temporale, entra dalle plafoniere e dai termosifoni, pure dai tetti. Milia deve fare qualcosa, solleciti la città metropolitana perché vengano finalmente eseguiti i lavori”.










