I motori delle ruspe e dei camion, a Quartu, si stanno per accendere. Dopo la firma del protocollo tra Comune e Procura per dare il via alla task force per convincere i costruttori abusivi a far partire le demolizioni, arriva anche il sigillo della Giunta, con tanto di delibera ad hoc. Ruoli definiti per amministrazione comunale e Procura: quest’ultima dovrà incaricare un consulente tecnico che verifichi la consistenza dell’abuso, l’esatta ubicazione e la fattibilità materiale della demolizione, calcoli i volumi da demolire, predisponga il quadro tecnico economico dei costi di abbattimento delle opere comprensivo dei costi della sicurezza del cantiere, di sgombero e smaltimento delle macerie, verifichi se risulti maggiormente conveniente, in termini di economicità, il ricorso al Genio Militare, tenuto conto del costo ulteriore dello sgombero e del conferimento in discarica delle macerie, o se risulti maggiormente conveniente il ricorso a ditte private e selezioni, in questo caso, l’offerta più vantaggiosa, pagando poi tutti i costi. Il Comune, invece, dovrà affidare l’incarico alla ditta selezionata dal consulente del pubblico ministero per l’esecuzione della demolizione, affidare l’incarico di direzione dei lavori e coordinamento per la sicurezza al consulente tecnico del pm incaricato per la fase precedente, liquidare i costi relativi alla fase due ad esecuzione avvenuta. Sarà compito poi della procura trovare l’accordo con la prefettura di Cagliari per utilizzare poliziotti, carabinieri, agenti della Municipale, uomini del Corpo forestale e Vigili del fuoco per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico durante e dopo le demolizioni.
E si parte dalla “prima fascia”, cioè casi di condanne relative ad opere abusive realizzate in area vincolata di rilevante impatto ambientale, seguendo gli step del pericolo dal punto di vista idrogeologico, del pregio dell’area soggetta a vincolo e della dimensione dei manufatti. A Quartu, il pensiero va subito a Molentargius e al litorale, come conferma il vicesindaco Tore Sanna: “Alcune delle ordinanze di demolizione sono abbastanza vecchiotte e già passate in giudicato, addirittura emanate dal tribunale. Tecnicamente, ci organizzeremo tra i nostri uffici e la procura, con gli agenti della polizia Locale e chi lavora negli uffici dell’Urbanistica. La Procura ci darà tutta l’assistenza tecnica per poter procedere con le demolizioni. Le indagini sono già state fatte”, ricorda Sanna, “entreranno in azione gli agenti della Municipale e i mezzi meccanici, come ruspe e camion. Per una serie di demolizioni dovremmo provvedere uno stanziamento di decine di migliaia di euro per pagare i mezzi meccanici, tutti soldi che ci faremo poi rimborsare dalla Prefettura, dalla Regione e da ministero degli Interni”.









