Se si uniscono la benzina, la farina e le piattaforme di consegna a domicilio, nel caso del pizzaiolo quartese Cristian Tolu il risultato è uno: “La tragedia dei weekend“. Da qualche fine settimana, il titolare di una delle pizzerie più note della città, nella zona di Flumini, non fa più consegne: “Gasolio a 2,40 euro al litro, faccio consegne solo con l’auto e la media giornaliera è di venti euro, tenendo conto che maciniamo almeno 120 chilometri al giorno per le consegne i conti sono presto fatti”. Cioè: spese schizzate alle stelle e impossibilità a garantire il domicilio. E non solo per colpa del rincaro del greggio: “Piattaforme quali Just Eat, Deliveroo e le altre pretendono il 20 per cento del guadagno per una consegna e, nel mio caso, non forniscono nemmeno il rider. I portapizze è chiaro che sono come spartiti, non lavorano”, spiega Tolu.
“Dal venerdì alla domenica è un dramma. Chiudo solo il lunedì, dal martedì al giovedì riusciamo a fare il domicilio ‘in casa, io e i miei dipendenti, perchè la richiesta non è tanta”. Nei fine settimana, gli ordini hanno un netto aumento: “E devo, purtroppo, rinunciare al 30 per cento degli incassi. È un grandissimo casino, si sta scatenando una guerra tra poveri. E le materie prime hanno prezzi da infarto: un sacco di farina da 25 chili che prima pagavo diciotto euro, ora ne costa ben trenta”.












