Quartu, 30 bimbi ucraini al sicuro dalle suore: giochi, peluches e mare per scordare la guerra

La pace dopo un viaggio lunghissimo, durato giorni, per 30 profughi scappati dall’Ucraina. Nella colonia marina di Flumini sono seguiti dalle suore: “Qualcuno sta già imparando l’italiano, grazie anche a un gruppo di scout che, ogni pomeriggio, arrivano e li fanno giocare”


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“Una mareggiata d’amore”. E il senso non potrebbe essere un altro, visto che la struttura di Quartu nella quale stanno vivendo 30 piccoli ucraini, dà sulla spiaggia di Flumini. Sono stati accolti, dopo il lungo viaggio organizzato dal console ucraino in Sardegna Anthony Grande e il parlamentare sardo Ugo Cappellacci, nella colonia marina “Steria” delle Figlie della carità di san Vincenzo de’ Paoli e sono seguiti in tutto e per tutto. Il viaggio, per loro, è stato molto lungo e stressante: su Facebook c’è già una pagina dedicata, “Flumini per l’Ucraina”, uno dei modi più rapidi per lanciare appelli e raccogliere solidarietà: dai giochi, scivoli e altalene, sino ai beni di prima necessità. Chiunque volesse donare qualcosa può farlo, recandosi nel centro di raccolta di via XX Settembre numero 77. Le donazioni, fortunatamente, fioccano, come testimoniano post e foto pubblicati. Tutti i piccoli hanno a disposizione peluches e giocattoli e hanno già respirato l’aria salubre del mare sardo, sempre sotto lo sguardo attento di suore e volontari.
Tra i profughi, “alcuni cercano di imparare le prime parole in italiano mentre un gruppo di giovani scout di Quartu, che ogni pomeriggio offre il proprio aiuto, propone canzoni o balli molto noti in modo da creare familiarità, condivisione e rompere il ghiaccio”, spiegano le stesse Figlie della carità. “La scuola dell’Infanzia è diventata un centro di accoglienza e smistamento dove tutto il personale educativo e non sta dando una mano. Alcune insegnanti, dopo il lavoro si rendono disponibili per fare qualche piccola attività o semplicemente una buona merenda. Alcuni volontari aiutano in cucina, cercando di variare il menù anche in base alle usanze ucraine. Altri si dedicano instancabilmente alle pulizie e al riordino della casa. In questo momento storico così difficile e delicato, dopo due anni di pandemia e con la crisi economica, oltre alle porte di casa abbiamo aperto il nostro cuore”.


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