“Trasporto merci in Sardegna da anni, camion fermo senza gasolio: vedremo cosa accadrà quando mancherà anche il pane”

Yuri Carta, 38 anni, dopo tanto tempo da camionista dipendente si è messo in proprio: “Solo con l’aumento del gasolio sfuma il mio guadagno, ho 3 figli da mantenere. Resterò al porto di Cagliari giorno e notte, senza mangiare: la protesta iniziata oggi è solo l’inizio, sono arrabbiato perchè la guerra in Ucraina non c’entra niente con gli aumenti”. GUARDATE la VIDEO INTERVISTA


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Da due anni si è messo in proprio, gestendo da solo una delle migliaia di aziende di autotrasporti della Sardegna. Yuri Carta, 38 anni, di Barrali, dopo tanto tempo da guidatore di camion dipendente, ha deciso di investire tutti i suoi risparmi per garantire un futuro a lui e alla sua famiglia. Nel suo camion sventola, orgogliosamente, la bandiera dei quattro mori: “Gasolio, gomme, nave: tutto è aumentato, ma la benzina incide di più perchè si parla di un aumento di 350-400 euro, così va in fumo il mio guadagno ad ogni trasporto. L’estate scorsa pagavo 1,24 euro al litro, ora siamo a 2,30 e non ho potuto nemmeno fare benzina perchè non posso permettermelo”. C’è anche lui a protestare in viale La Playa a Cagliari: “E resterò qui giorno e notte, senza mangiare, sino a quando la colonnina di gasolio non scenderà. Resto qui, blocchiamo tutto e vedremo cosa succederà”. L’effetto psicosi ha già portato molti sardi a fare maxi scorte nei supermercati: “Ma è solo l’assaggio, stavolta siamo organizzati bene. Quando mancherà il cibo e il pane voglio vedere cosa saranno capaci di fare”.
“Il mio è l’unico stipendio che entra in casa, se utilizzassi i miei risparmi non arriverei alla fine del mese e ho già iniziato a ‘pizzicarli'”, ammette. “Sono arrabbiato, soprattutto, perchè c’è chi ha assimilato la guerra in Ucraina al rincaro del gasolio, non c’è entra niente. Il costo del barile è stato alto anche altre volte”.


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